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“Tutto sorriderà loro d’intorno, e la terra ed il cielo porteranno l'impronta dell’armonia del loro Creatore”.

Quando il mio ‘Fiat Voluntas Tua’ avrà il suo compimento ‘come in cielo così in terra’, allora verrà il pieno compimento della seconda parte del ‘Pater Noster’, cioè: ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’.

Io dicevo: ‘Padre nostro, a nome di tutti, tre specie di pane ogni giorno ti chiedo: il pane della tua Volontà, anzi più che pane, perché se il pane è necessario due o tre volte al giorno, quello della tua Volontà, invece, è necessario ogni momento ed in tutte le circostanze; anzi, deve essere non solo pane, ma come aria balsamica che porta la vita, la circolazione della vita divina nella creatura. Padre, se non dai questo pane della tua Volontà, Io non potrò mai ricevere tutti i frutti della mia vita sacramentale, che è il secondo pane che tutti i giorni ti chiedo. Oh, come si trova male la mia vita sacramentale, perché il pane della tua Volontà non alimenta le creature, anzi, trova in loro il pane corrotto della volontà umana! Oh, come mi fa schifo! Come lo rifuggo! Sebbene Io vada dalle creature, i frutti, i beni, gli effetti, la santità, non posso darli, perché non trovo il nostro pane; e se qualche cosa do, è in piccola proporzione, a seconda delle loro disposizioni, ma non do tutti i beni che contengo e la mia vita sacramentale aspetta paziente, finché l’uomo prenda il pane della Volontà Suprema, per potergli dare tutto il bene della mia vita sacramentale’. Vedi dunque che il Sacramento dell’Eucaristia, e non solo, ma tutti i Sacramenti lasciati alla mia Chiesa ed istituiti da me, daranno tutti i frutti che contengono ed avranno pieno compimento quando il pane nostro, cioè la Volontà di Dio, si farà ‘come in cielo così in terra’?

Dopo, chiedevo il terzo pane, cioè il materiale. Come potevo dire: ‘Dacci oggi il nostro pane’? In vista del fatto che l’uomo, dovendo fare la nostra Volontà, avrebbe fatto suo ciò che è nostro, ed il Padre non avrebbe dovuto dare più il pane della sua Volontà, il pane della mia vita sacramentale ed il pane giornaliero della vita naturale, a figli illegittimi, usurpatori, cattivi, ma ai figli legittimi, buoni, che avranno in comune i beni del Padre. Perciò dicevo: ‘Dacci il nostro pane’; allora, le creature mangeranno il pane benedetto; tutto sorriderà loro d’intorno, e la terra ed il cielo porteranno l'impronta dell’armonia del loro Creatore”. 

(Libro di Cielo 15° Volume - 2 maggio 1923)