“Figlia mia, succederà di me come ad un povero padre, cui figli cattivi non solo l’offendono, ma vorrebbero ucciderlo, e se non lo fanno è perché non lo possono. Ora questi figli volendo uccidere il proprio padre, non è meraviglia se si uccidono tra loro, se uno è contro l'altro, si ammiseriscono, giungono a tanto che stanno tutti in atto di perire, e quel che è peggio, neppure si ricordano che hanno il loro padre.
Ora questo Padre che fa? Esiliato dai propri figli, mentre questi si dibattono, si feriscono, stanno per perire per la fame, il padre sta sudando per fare acquisto di nuove ricchezze, doni e rimedi per i suoi figli, e quando li vede quasi perduti, va in mezzo a loro per farli più ricchi, dona i rimedi alle loro ferite e porta a tutti la pace e la felicità. Ora questi figli vinti da tanto amore, si vincoleranno al padre con pace duratura e lo ameranno.
Così succederà di me; perciò nella mia Volontà ti voglio come fida figlia del mio Volere, ed insieme con me al lavoro dell’acquisto delle nuove ricchezze da dare alle creature. Siimi fedele e non ti occupare di altro”.
(Libro di Cielo 12° Volume - 26 aprile 1921)