Io ti sto preparando un’era d’amore, l’era del mio terzo Fiat.
Tu cadrai ai piedi del mio trono, come legato dalla forza del mio amore.
Il pane della tua Volontà è necessario ogni momento ed in tutte le circostanze.
Oh, come si trova male la mia vita sacramentale,perché il pane della tua Volontà non alimenta le creature.
Sebbene Io vada dalle creature, i frutti, i beni, la santità,non posso darli,perché non trovo il nostro pane.
L’uomo, dovendo fare la nostra Volontà, avrebbe fatto suo ciò che è nostro…
Le creature mangeranno il pane benedetto; la terra ed il cielo porteranno l'impronta del loro Creatore.
I piccoli sono più attenti ad ascoltarmi, perché non hanno la mente ripiena di altre cose.
I piccoli sono come digiuni di tutto e, se si vuol dare ad essi altro cibo, sentono schifo.
L’origine della mia Volontà è eterna; mai entrò il dolore in Essa.
Quando volemmo mettere fuori la macchina della creazione, restammo glorificati dalle stesse virtù nostre.
Fu proprio l’uomo che recò il primo dolore al mio Volere: cercò di amareggiare Colui che tanto lo amava.
Il mio Volere voleva essere il primo agente nell'uomo, ma l’uomo volle fare la sua volontà.
Dopo la caduta dell'uomo, Io,Verbo eterno,decretammo fra le Divine Persone che prendessi umana carne.
Per venire a salvare l'uomo, scegliemmo una creatura che fu esentata dalla colpa di origine.
Fu la mia Mamma, questa Celeste creatura che comprese la storia della nostra Volontà.
Per Noi il dare è felicitarci e rendere felice chi da Noi riceve, è arricchire senza Noi impoverire.
Ogni atto di creatura era per Noi un dolore, perché vedevamo quell'atto vuoto del valore divino.
La celeste piccina si mantenne piccola, perché il suo volere non ebbe vita in lei, e come poteva farsi grande?
Il nostro Volere arricchì tanto la celeste piccina che la fece la più grande di tutte le creature.
La Celeste creatura fece suoi tutti gli atti delle creature, assorbendo in sé la nostra Volontà respinta da esse.
La Celeste creatura, qual Madre tenera ed amorosa, non poteva amare di più i suoi figli.
Ogni detto, ogni conoscenza in più della mia Volontà, sarà un gusto di più che troveranno in questo cibo.
Tutto ciò che ti dico sul mio Volere servirà a stuzzicare l’appetito ed a fare che nessun altro cibo prendano.
Sii attenta e ricevi in te questo deposito del mio Volere, affinché prepari il cibo ai nostri figli.
Come fu forte e grande il mio amore nello stendere sul capo dell’uomo questa volta azzurra...
Volendomi dilettare in amore con lui, volli creare il sole; accentrando verso l’uomo tanto amore nel sole.
Oh, se la creatura facesse almeno attenzione al mio amore che le porta il sole, come mi sentirei felice!
In ogni cosa creata, in tutto io accentravo il mio amore, affinché tutti portassero all'uomo amore.
Dopo che il tutto creai, formai la natura dell’uomo colle mie stesse mani creatrici.