Libro di Cielo 09° Volume
Dicevo nel mio interno: “Che amara separazione! Mi sento senza vita eppure vivo, ma la vita è più dura della morte. Ma però sia per amor tuo la tua stessa privazione, per amor tuo l'amarezza che sento, per amor tuo il mio cuore straziato, per amor tuo la vita che non sento eppure vivo; ma per fare che ti sia più accetto, unisco questo mio patire nell'intensità del tuo amore, e ti offro col mio il tuo medesimo amore”. Ma mentre ciò dicevo, Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha...
“Figlia mia, il sole è come simbolo della grazia, il quale dove trova vuoto, fosse pure una caverna, un sotterraneo, una fessura, un buco, purché vi sia vuoto e qualunque piccola apertura per entrare, vi entra e tutto riempie di luce; né con questo diminuisce gli altri spazi di luce, e se la sua luce non illumina di più, non è ché gli manca la luce, ma piuttosto gli manca il terreno di sotto per poter diffondere di più la sua luce. Così è la mia grazia: più che sole maestoso...
“Figlia mia supponi un padre ed un figlio che si amano: il figlio fa dei piccoli sacrifizi; il padre, per il vincolo di unione di paternità e di figliolanza e d’amore, che è il vincolo più forte, guarda questi piccoli sacrifizi come cosa grande, ne mena trionfo, si sente onorato, e dà al figlio tutte le sue ricchezze e dedica per il figlio tutte le premure e le sue cure. Aggiungi un servo: lavora tutta la giornata, si espone al caldo, al freddo, sta a tutti i suoi ordini, se occorre...
“Figlia mia, io non guardo tanto ai sacrifizi, ma all'amore con cui si fanno ed all'unione che hanno con me; sicché quanto più l’anima è unita con me, tanto calcolo di più faccio dei suoi sacrifizi. Sicché se l’anima è più strettamente unita con me, [per] i più piccoli sacrifizi io faccio dei calcoli grandi, perché nell'unione c’è il calcolo dell’amore ed il calcolo dell’amore è calcolo eterno che non ha termine né confine; mentre l’anima che si può sacrificare assai...
“Figlia mia, ti raccomando, non uscire da dentro della mia Volontà, perché la mia Volontà contiene tale potenza da essere un nuovo battesimo per l’anima, anzi più dello stesso battesimo, perché nei sacramenti c’è parte della mia grazia, nella mia Volontà c’è tutta la pienezza. Nel battesimo si toglie la macchia del peccato originale, ma rimangono le passioni, le debolezze; nella mia Volontà, distruggendo l’anima il proprio volere, distrugge le passioni, le debolezze e tutto...
“Figlia mia, la mia Volontà perfeziona l’amore, lo modifica, lo restringe, lo ingrandisce in ciò che è più santo e perfetto. L’amore delle volte vorrebbe scappare, divorare tutto; la mia Volontà padroneggia l’amore e dice: ‘Piano, non scappare, perché con lo scappare ti puoi far male, e col volere divorare tutto puoi sbagliare’. L'amore tanto è puro per quanto è uniforme al mio Volere, camminano insieme e si baciano continuamente col bacio di pace. Altre volte, o per stato...
Trovandomi nel solito mio stato, mi sentivo un essere proprio inutile; non sapevo pensare né a peccati né a freddezze né a fervore. Tutte le cose le guardavo d’uno stesso modo, mi sento indifferente a tutto, di nessuna cosa mi occupo, che del Volere Santo di Dio, ma senza ansietà, anzi nella più perfetta calma. Onde dicevo tra me stessa: “Che stato cattivo è il mio! Avessi almeno il pensiero dei miei peccati; eppure pare che ne son contenta. Oh, Dio Santo, che disgrazia è la mia!”...
Questa mattina brevemente è venuto il benedetto Gesù e mi ha detto: “Figlia mia, la retta intenzione è luce all'anima, la converte in luce e le dà il modo d’operare alla divina. L’anima non è altro che una stanza oscura, e la retta intenzione è come sole che entra e la illumina; con questa differenza, che il sole non converte le mura in luce, e il retto operare trasforma tutto in luce”. (Libro di Cielo 9° Volume - 8 marzo 1910)
“Figlia mia, chi prende la croce secondo le vedute umane la trova infangata, e quindi più pesante e amara, invece chi prende la croce secondo le vedute divine la trova piena di luce, leggera e dolce; perché le vedute umane sono prive di grazia, di forza e di luce, e quindi [l’anima] sente la baldanza di dire: ‘Perché quello mi ha fatto quel torto? Perché questo mi ha recato questo dispiacere, questa calunnia?’ E l’anima si riempie di sdegno, di ira, di vendetta, e quindi la croce...
I cieli l’anima va formando, la fanno spaziare nelle aure più pure, nelle delizie più sante, nei profumi celesti del sommo Bene