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“Quanto più l’anima fa ‘una’ la sua volontà con quella del suo Creatore, tanto più è completa e perfetta la sua adorazione”.

Stavo facendo le mie solite preghiere, e mentre tutta mi abbandonavo nelle braccia della Volontà suprema, intendevo in Essa di fare le mie adorazioni alla Maestà Divina; ed il mio Gesù, movendosi nel mio interno, prendeva la povera anima mia nelle sue braccia e, elevandola tra il cielo e la terra, adorava insieme con me l’Ente Supremo, e poi mi ha detto:

“Figlia mia, la vera e perfetta adorazione sta nell'accordo completo dell’unione della Volontà di Dio con l’anima. Quanto più l’anima fa ‘una’ la sua volontà con quella del suo Creatore, tanto più è completa e perfetta la sua adorazione. E se la volontà umana non è ‘una’ con la Divina, e molto più se è da Dio lontana, non si può dire che è adorazione, ma ombra, oppure come una tinta senza colore, che non lascia neppure traccia. E se la volontà umana non è disposta a ricevere il bacio dell'unione della Volontà suprema, invece di adorazione può essere insulto e disprezzo.

Il primo atto di adorazione è quello di riconoscere la Volontà del suo Creatore per compierla; se questo non c’è, con le parole si adora, coi fatti si insulta e si offende. E se vuoi conoscere il vero e perfetto modello dell’adorazione, vieni con me in mezzo alle Tre Divine Persone”.

(Libro di Cielo 16° Volume - 13 maggio 1924)