O mio Gesù, dolce Prigioniero d’amore, eccomi a Te di nuovo! Ti lasciai col dirti Addio, ora ritorno col dirti: “buon giorno”. Bruciavo di ansia di rivederti in questo carcere di amore, per darti i miei più anelanti ossequi, i miei palpiti affettuosi, i miei respiri infuocati, i miei desideri ardenti e tutto me stesso, per trasfondermi tutto in Te e lasciarmi in Te in perpetuo ricordo e pegno del mio amore costante verso di Te.
O mio sempre amabile Amore Sacramentato! Sai, mentre son venuto per darti tutto me stesso, son venuto per ricevere da Te tutto Te stesso! Io non posso stare senza una vita per vivere, e perciò voglio la tua. A chi tutto dona, tutto si dona, non è vero, Gesù? Quindi, oggi amerò col tuo palpito di amante appassionato, respirerò col tuo respiro affannoso in cerca di anime; desidererò coi tuoi desideri immensurabili la gloria tua e il bene delle anime! Nel tuo palpito divino scorreranno tutti i palpiti delle creature; li afferreremo tutti e li salveremo; non ne faremo sfuggire nessuno, a costo di qualunque sacrificio, sia pure che ne portassi tutta la pena. Se Tu mi caccerai, mi getterò più dentro, griderò più forte, per perorare insieme a Te la salvezza dei tuoi figli e dei miei fratelli, o mio Gesù, mia Vita e mio Tutto!
Quante cose mi dice questa tua volontaria prigionia!... Ma l’emblema delle anime, le catene poi che tutto avvincono forte forte con l’amore...! Le parole anime e amore sembra che Ti facciano sorridere, Ti debilitino e Ti costringano a cedere a tutto! Ed io, ponderando bene questi tuoi eccessi amorosi, starò sempre insieme a Te, coi miei soliti ritornelli: anime e amore.
Perciò, voglio tutto Te stesso quest’oggi, sempre insieme a me nella preghiera, nel lavoro, nei piaceri e dispiaceri, nel cibo, nei passi, nel sonno... in tutto! E son certo che non potendo da me ottenere nulla, con Te otterrò tutto, e tutto ciò che faremo servirà a lenirti ogni dolore e raddolcirti ogni amarezza, a ripararti qualunque offesa, compensarti di tutto e ad impetrare qualunque conversione, sia pure difficile e disperata. Andremo mendicando un po’ d’amore da tutti i cuori, per renderti più contento e più felice. Non è bene così, o Gesù?
Deh, fammi vedere il tuo bel Volto, o Gesù! Quanto sei bello! Guardo i tuoi biondi capelli che riannodano e santificano tutti i miei pensieri. Guardo la tua fronte calma, che mi dà la pace anche nelle più grandi tempeste, anche quando mi privi di Te, anche quando i lamenti per questa tortura mi rendono amara la vita... Ah, Tu le sai bene queste cose! Ma passo innanzi! Il resto Te lo dice il cuore, che lo sa dire meglio di questo scritto. Oh, Amore! I tuoi begli occhi, sfavillanti di Luce divina, mi rapiscono al Cielo e mi fanno dimenticare la terra! Ma, ahimè! Con mio sommo dolore il mio esilio si prolunga ancora... Presto! Presto, o Gesù!
Sì, sei bello, o Gesù mi sembra di vederti in quel Tabernacolo di amore, la beltà e maestà del tuo Volto mi innamora e mi fa vivere in Cielo! La tua bocca graziosa mi sfiora ed invita ad amarti ogni momento! Le tue ginocchia mi sostengono, le tue braccia mi stringono con legame indissolubile, ed io, a mille a mille, stamperò i miei baci cocenti sul tuo Volto adorabile...!
Gesù! Gesù! Sia uno il Volere, uno l’amore, unico il nostro contento. Non lasciarmi mai solo, ché sono un nulla, ed un nulla non può stare senza del Tutto! Me lo prometti, o Gesù?... Ed ora benedici me, benedici tutti; ed in compagnia degli Angeli e dei Santi e della dolce Mamma e di tutte le creature, Ti dirò: “Buon giorno Gesù, buon giorno !”.