QUARTO MISTERO del DOLORE
Il viaggio di Gesù al Calvario carico della Croce
Insieme all’Addolorata Mamma, Ti accompagno, mio Gesù, sulla dolorosa Via del Calvario e, per sollevarTi, metto sulle mie spalle la Tua pesante Croce.
Straziato mio Bene, con Te riparo, con Te soffro; ma vedo che i tuoi nemici già Ti fanno trovare pronta la Croce e Tu, con amore, la guardi e con passo franco Ti avvicini per abbracciarla; ma prima la baci e dici:
“Croce adorata, finalmente ti abbraccio, tu tardasti finora, mentre i miei passi sempre verso di te si dirigevano”.
“Croce Santa, eri tu meta dei miei desideri, lo scopo della mia esistenza quaggiù; in te concentro tutto l’Essere mio, in te metto tutti i miei figli e tu sarai la loro vita e la loro luce, la difesa, la custodia, la forza; tu li sovverrai in tutto e gloriosi Me li condurrai nel Cielo. O Croce, cattedra di Sapienza, tu sola insegnerai la vera santità, tu sola formerai gli eroi, gli atleti, i martiri, i Santi. Croce bella, tu sei il mio trono e, dovendo Io partire dalla terra, tu rimarrai in vece mia; a te do in dote tutte le anime: Me le custodisci, Me le salvi, a te le affido!”
Mio penante Gesù, mentre Ti vedo camminare ricurvo sotto il pesante legno, vedo che al peso della Croce si unisce quello delle nostre colpe, enormi ed immense quanto la distesa dei cieli; e Tu, affranto mio Bene, Ti senti schiacciare sotto il peso di tante colpe; la tua Anima inorridisce alla vista di esse e sente la pena di ogni colpa; la tua Santità resta scossa di fronte a tanta bruttezza e perciò vacilli, affanni e dalla tua SS. Umanità trafila un sudore mortale.
Amor mio, non posso lasciarTi solo, voglio dividere insieme a Te il peso della Croce. Voglio darTi, a nome di tutte le creature, amore per chi non Ti ama, lodi per chi Ti disprezza, benedizioni, ringraziamenti, ubbidienza per tutti. In qualunque offesa che riceverai, io intendo offrirTi tutto me stesso per ripararTi, fare l’atto opposto alle offese che le creature Ti fanno e consolarTi coi miei baci e continui atti di amore.
Ma vedo che sono troppo misero, ho bisogno di Te per poterTi riparare davvero. Perciò: Mi unisco alla Tua SS. Umanità e, insieme a Te unisco i miei pensieri ai tuoi per riparare i pensieri cattivi miei e di tutti; i miei occhi ai tuoi, per riparare gli sguardi cattivi; la mia bocca alla tua, per riparare le bestemmie e i discorsi cattivi; il mio cuore al tuo per riparare le tendenze, i desideri e gli affetti cattivi; voglio riparare tutto ciò che ripara la Tua SS. Umanità, unendomi all’immensità del tuo amore per tutti ed al bene immenso che fai a tutti. Voglio unirmi alla Tua Divinità, e questo mio nulla lo sperdo in Essa e così Ti do il tutto. Mio pazientissimo Gesù, unisco i miei passi ai tuoi e quando Tu, sotto il peso enorme della Croce, debole, svenato e vacillante starai per cadere, io sarò al tuo fianco per sorreggerTi, presterò le mie spalle sotto di essa per dividerne insieme con Te il peso. O Gesù, Tu mi guardi e vedo che ripari per quelli che non portano con rassegnazione la propria croce, anzi imprecano, s’irritano, si suicidano e fanno omicidi; e Tu impetri a tutti amore e rassegnazione alla propria Croce.
Amor mio, Ti senti come stritolare sotto la Croce e cadi sotto di essa e, mentre cadi, urti nelle pietre; le spine si conficcano di più nel tuo Capo, mentre tutte le piaghe s’inaspriscono e danno nuovo Sangue. I tuoi nemici, con calci e con spinte cercano di metterTi in piedi.
Caduto Amor mio, lascia che Ti aiuti a metterTi in piedi, Ti baci, Ti riasciughi il Sangue, ed insieme con Te ripari per quelli che peccano per ignoranza, per fragilità e debolezza; e Ti prego di dare aiuto a queste anime. O mio Gesù, con le tue ricadute ripari le ripetute cadute nel peccato, i peccati gravi commessi da ogni classe di persone e preghi per i peccatori ostinati, per la loro conversione.
Vita mia, Gesù, la tua Mamma vuol dirTi un’ultima parola, ma i soldati impediscono che Mamma e Figlio Vi diate l’ultimo addio. Allora la tua dolente Mamma ciò che non fa col corpo, perché impedita, lo fa con l’anima: entra in Te, fa suo il Volere dell’Eterno e, associandosi in tutte le tue pene, Ti fa l’ufficio di Mamma, Ti bacia, Ti ripara, Ti lenisce ed in tutte le tue piaghe versa il balsamo del suo doloroso amore!
Mio penante Gesù, anch’io mi unisco con la trafitta Mamma; faccio mie tutte le tue pene ed in ogni goccia del Tuo Sangue, in ogni piaga, voglio farTi da Mamma ed insieme con Lei e con Te, riparo per tutti gli incontri pericolosi e per quelli che si espongono alle occasioni di peccare.
I tuoi nemici Ti tirano per le funi, Ti spingono, Ti alzano per i capelli, Ti danno calci e, quasi trascinandoTi, Ti conducono al monte Calvario.
Amor mio, Gesù, voglio coprire tutta la tua Croce coi miei ‘Ti amo, Ti adoro, Ti benedico’ e chiederTi che, in virtù di essa, tutte le tue pene portino alle creature la virtù del Tuo FIAT e le dispongano a ricevere il suo dominio. Voglio gridare in ogni pena che soffri, in ogni goccia del tuo Sangue, in ogni caduta, in ogni strappo dei tuoi insanguinati capelli, in ogni spinta che ricevi: “Venga, venga il Regno del Tuo Volere!”.
Pater, 10 Ave, Gloria