TERZO MISTERO del DOLORE
La Coronazione di spine di Gesù
Mio Gesù, mio Re Divino, voglio togliere dal tuo Capo quell’orrendo casco di spine e lenire col mio Ti amo e Ti benedico ogni tua piaga.
“Tutti devono aspirare ad un regno e per acquistare il Regno eterno è necessario che l’uomo acquisti il regime di sé stesso ed il dominio delle proprie passioni. L’unico mezzo è il patire, perché il patire è regnare; cioè, con la pazienza si mette a posto se stessi, facendosi re di sé stessi e del Regno eterno”.
Gesù mio, Amore infinito, i carnefici Ti mettono in piedi, ma Tu, non reggendoTi, cadi di nuovo nel tuo Sangue, e questi, irritati, con calci e spinte Ti fanno giungere nel posto dove T’incoroneranno di spine.
Mio amabile Gesù, Tu mi dici:
“Figlio mio, non perdere nulla di quanto ho sofferto; sii attento ai miei insegnamenti.
Io devo rifare l’uomo in tutto. La colpa gli ha tolto la corona e lo ha coronato di obbrobri e di confusione, sicché dinanzi alla mia Maestà non può comparire; la colpa lo ha disonorato, facendogli perdere qualsiasi diritto agli onori e alla gloria. Perciò voglio essere coronato di spine per mettere sulla fronte dell’uomo la corona e restituirgli tutti i diritti a qualunque onore e gloria. Le mie spine saranno, innanzi al mio Padre, riparazioni e voci di discolpa per tanti peccati di pensiero, specialmente di superbia e, ad ogni mente creata saranno voci di luce e di supplica perché non Mi offendano. Perciò tu unisciti a Me e prega e ripara insieme con Me”.
Coronato Gesù, i tuoi nemici incrudeliti Ti fanno sedere, Ti mettono uno straccio di porpora, prendono la corona di spine e con furia infernale Te la mettono sul capo adorabile. Poi, a colpi di bastone Ti fanno penetrare le spine nella fronte e parte Ti giungono negli occhi, nelle orecchie, nel cranio e fin dietro la nuca. Già il Sangue Ti scorre sul Volto, in modo che non si vede che Sangue; ma sotto quelle spine e quel Sangue si vede il Tuo Volto SS. raggiante di dolcezza, di pace e di amore. E i carnefici, volendo finire la tragedia, Ti bendano gli occhi, Ti mettono per scettro una canna in mano ed incominciano le loro burla. Ti salutano: Re dei Giudei; Ti battono la corona, Ti danno schiaffi e Ti dicono: “Indovina chi Ti ha percosso!” E Tu taci e rispondi col riparare l’ambizione di chi aspira ai regni, alle dignità, agli onori, e per coloro che trovandosi in tali posti di autorità e non comportandosi bene formano la rovina dei popoli e delle anime a loro affidate, e i loro cattivi esempi sono causa di spinta al male e di perdita di anime. Con questa canna che stringi in mano Tu ripari tante opere buone, ma vuote di spirito interno e fatte anche con intenzioni cattive. Negli insulti e bende Tu ripari per quelli che mettono in ridicolo le cose più sante, screditandole e profanandole, e ripari per quelli che si bendano la vista dell’intelligenza per non vedere la luce della Verità. Con questa tua benda impetri per noi che ci siano tolte le bende delle passioni, delle ricchezze e dei piaceri.
Mio Gesù, Tu mi chiami e mi dici:
“Figlio mio, queste spine dicono che voglio essere costituito Re di ogni cuore; a Me spetta ogni dominio. Tu prendi queste spine e pungi il tuo cuore, fanne uscire tutto ciò che a Me non appartiene e poi lascia dentro una spina come suggello che Io sono il tuo Re e per impedire che nessun’altra cosa entri in te. Poi gira per tutti i cuori e, pungendoli, fanne uscire tutti i fumi di superbia e il marciume che contengono e costituiscimi Re di tutti”.
Mio trafitto Gesù, metto la mia testa nella tua per tenerTi compagnia in ogni tua pena e proclamarTi vero Re Divino di ogni cuore; prendo su di me le tue atroci sofferenze e, girando per ogni spina che corona il tuo regale Capo, lenisco ogni tua piaga con il mio ‘Ti amo, Ti ringrazio, Ti riparo’ e Ti chiedo, in ogni goccia del prezioso Sangue che scende sul tuo adorabile Volto, il Regno del tuo ‘Fiat’ sulla terra come in Cielo, per la gloria della Maestà Suprema.
Mio tormentato Gesù, Vita mia, il mio Ti amo imperli ogni spina che trafigge la tua Testa ed addolcisca il tuo spasimo atroce. E Tu, da parte tua, toglici la corona di burla con cui ci coronò l’umano volere, spogliaci della sua lacera porpora e toglici di mano la canna di tante opere vuote. Donaci la corona del Tuo Volere Divino, concedici la sua porpora regale che ci rende tuoi veri figli e fa’ che lo scettro del comando del Tuo FIAT regga e domini le anime nostre.
Mio Re Gesù, il mio Ti amo penetra nell’urlo della plebe ebbra di sangue e Ti manifesta il mio amore nell’istante in cui al tuo orecchio risuona l’ingiusta condanna di morte: “Crucifige, crucifige!”. Anch’io farò sentire forte il mio grido e porrò il mio Ti amo in ciascuna voce, sul labbro di tutte le creature. O Gesù, sia crocifissa l’umana volontà e regni la Tua! Per il dolore che soffristi nell’essere condannato a morte, liberaci dalla morte a cui le anime condannano il Tuo FIAT, fa’ che la nostra volontà muoia a sé stessa e che il tuo Voler Divino risorga dominante e formi il suo Regno in tutti gli atti nostri.
Pater, 10 Ave, Gloria