“Figlia mia, che cosa c’è nel mare? Una immensità di acque. Chi abita in queste acque? Chi alimentano queste acque? A chi danno la vita? A tanti svariati pesci che si alimentano, nuotano e guizzano nell'immenso mare. Vedi dunque? Il mare è uno, ma molti pesci vivono in esso; ma l’amore e la gelosia del mare è tanta verso di essi, che li tiene nascosti in sé; le sue acque si stendono al di sopra, al di sotto, a destra ed a sinistra...
Se il pesce vuol nuotare e camminare, fende le acque e guizzando si diverte, e l’acqua si fa fendere, ma [gli] si stringe sempre d’intorno, di sotto e di sopra, e non lo lascia mai; e da dove [il pesce] passa, si chiude subito il passo dietro, non lasciando i vestigi da dove passa né dove giunge, affinché nessuno possa inseguirlo.
Se vuole nutrirsi, l’acqua si presta ad alimentarlo. Se vuole riposare, gli fa da letto, ma mai lo lascia, gli si serra sempre intorno... Ma con tutto ciò si vede che nel mare ci sono esseri che non sono le stesse acque; si vedono moti, guizzi, formati da questi muti abitatori, ai quali il mare è vita, ed essi sono la gloria, l’onore e la ricchezza del mare.
Più che pesce è l’anima che opera e vive nella mia Volontà. La mia Volontà è immensa, la creatura è finita; ma però ha i suoi moti, il suo vocio, il suo piccolo cammino; e la mia Volontà, vedendola in sé, è tanto l’amore e la sua gelosia, che più che mare si stende di sopra, di sotto, a destra ed a sinistra, e si fa vita, alimento, parola, opera, passo, patire, letto, riposo, abitazione, di questa fortunata creatura, la segue ovunque e giunge a trastullarsi insieme.
Potrei dire che essa è la mia gloria, il mio onore e la ricchezza che produce la mia Volontà. Questo operare dell’anima nella mia Volontà è come il nuotare ed il guizzare del pesce nel mare terrestre, e l’anima lo fa nel mare celeste del Volere supremo. Sono queste anime i nascosti abitatori delle onde celesti, che vivono l’onore immenso e l’accreditamento del mare infinito della mia Volontà.
E come i pesci sono nascosti, scomparsi nel mare, muti, eppure formano la gloria del mare e servono come cibo agli uomini, così queste anime sembrano scomparse nel mare divino, mute, eppure formano la mia più grande gloria della creazione e sono causa primaria per fare scendere sulla terra il cibo prelibato, il pane quotidiano della mia Volontà e della mia grazia”.
(Libro di Cielo 17° Volume - 9 agosto 1924)