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“L’atto più nobile, più sublime, più grande, più eroico, è fare la mia Volontà ed operare nel mio Volere”.

“Figlia mia, tu devi sapere che l’atto più nobile, più sublime, più grande, più eroico, è fare la mia Volontà ed operare nel mio Volere. Quindi a quest’atto che nessun altro potrà eguagliare, io faccio pompa di tutto il mio amore e generosità; e non appena l’anima si decide a farlo, io per darle l’onore di tenerla nel mio Volere, nell'atto che i due voleri s’incontrano per fondersi l’uno nell'altro e farne uno solo, se è macchiata la purifico e se le spine della natura umana la involgono le frantumo, e se qualche chiodo la trafiggesse, cioè il peccato, io lo spolverizzo, perché niente può entrare di male nella mia Volontà; anzi tutti i miei attributi investono l'anima e cambiano la debolezza in fortezza, l’ignoranza in sapienza, la miseria in ricchezza, e così di tutto il resto. Negli altri atti rimane sempre qualche cosa di sé, ma in questi rimane spogliata di tutta sé stessa, ed io la riempio tutta di me”.

(Libro di Cielo 12° Volume - 14 giugno 1917)