Io non so come, Gesù mi ha stretto di più e mi ha elevato più in alto, in mezzo ad una luce interminabile. Io mi sentivo annientare, ma al mio annientamento veniva sostituita una vita divina, che sprigionava da sé tante varie tinte di bellezza, di santità, di luce, di bontà, di pace, d’amore, ecc., in modo che il mio nulla restava trasformato da quelle tinte divine, da non più riconoscersi e da innamorare Colui stesso che mi aveva così abbellita. Ed il mio dolce Gesù ha ripreso il suo dire:
“Vedi, figlia mia? Il primo atto delle Divine Persone è l’accordo perfetto della nostra Volontà, ed è tanto unificata la nostra Volontà, che non si può discernere quale sia la Volontà dell’Uno o dell’Altro, tanto che, sebbene le nostre Persone sono distinte, siamo Tre, ma la Volontà e una, e questa Volontà ‘una’ produce un atto continuato di perfetta adorazione tra le Divine Persone: l’Una adora l’Altra.
Questo accordo di Volontà produce eguaglianza di santità, di luce, di bontà, di bellezza, di potenza, di amore, e stabilisce in Noi il vero regno dell'ordine e della pace, rendendoci gioie e felicità immense e beatitudini infinite.
Sicché l’accordo della volontà umana con la Divina è il primo anello di congiunzione tra il Creatore e la creatura, e da questo scendono in lei, come da dentro un canale, le virtù divine, e producono in lei la vera adorazione ed il perfetto amore verso il suo Creatore, e [la creatura] elevandosi da dentro lo stesso canale di congiunzione, riceve le varie tinte delle qualità divine. Ed ogniqualvolta l’anima si eleva per tuffarsi in questa Volontà eterna, tante varietà di più di bellezza divina l’abbelliscono ed [ella] acquista”.
(Libro di Cielo 16° Volume - 13 maggio 1924)