Sentendomi molto male e come se tutto fosse finito, mi lamentavo con Gesù di questo suo totale abbandono; e Gesù mi ha detto:
“Figlia mia, questi sono i modi divini, morire e risorgere di continuo. Vedi, la stessa natura è soggetta a queste morti e a questi risorgimenti: il fiore nasce e muore, ma per risorgere più bello, mentre se mai morisse invecchierebbe, perderebbe la vivacità del suo colorito, la fragranza del suo odore; ed ecco anche la similitudine del mio Essere, sempre vecchio e sempre nuovo.
Il seme è messo sotto terra, come sepolto per farlo morire, e difatti muore fino a polverizzarsi, e poi risorge più bello, anzi moltiplicato, e così di tutto il resto; e se questo è nell'ordine naturale, molto più nell'ordine spirituale l'anima deve essere soggetta a queste morti ed a questi risorgimenti, che mentre pare che di tutto ha trionfato e abbonda di fervore, di grazie, di unione con me, di virtù, pare che in tutto ha acquistato tante nuove vite, io mi nascondo e pare che tutto le muore intorno.
Io do colpo da vero maestro e aiuto a farle tutto morire, e quando mi pare che le sia tutto morto, io come sole esco, mi svelo, e con me tutto risorge più bello, più vigoroso, più fedele, più riconoscente, più umile, in modo che se vi era qualche cosa d’umano, la morte lo ha distrutto e fa tutto risorgere a nuova vita”.
(Libro di Cielo 9° Volume - 2 giugno 1910)