Libro di Cielo - Volume 19°

Agosto 25, 1926 (50)

Come la Divina Volontà, della vita di Nostro Signore, forma un atto solo nel suo interno.

Stavo ricordando tutti gli atti di Nostro Signore per unirmi con lui, non solo, ma per trovare la sua Santissima Volontà operante in tutti gli atti suoi, per potermi immedesimare con essa e fare un atto solo col mio. Sicché avrei voluto concepire con Gesù, nascere con Gesù, gemere, piangere, patire, pregare, versare il mio sangue insieme col suo e morire insieme con Gesù. Ora mentre ciò pensavo, si è mosso nel mio interno facendomi sentire che c’era nel mio cuore, alzando le braccia in atto di stringermi a sé, e mi ha detto:

“Figlia mia, tutta la mia vita fu un atto solo proveniente da quell’atto solo dell’Eterno, che non ha successione di atti. E se nella mia umanità esternamente si vide a grado a grado la successione dei miei atti, cioè concepire, nascere, crescere, operare, camminare, patire e morire, nell’interno della mia umanità, la mia divinità, il Verbo eterno, unita all’anima mia formava un atto solo di tutta la mia vita. Quindi la successione degli atti esterni che si vedevano in essa[1] era lo sbocco dell’atto solo, che straripando fuori formava la successione della mia vita esterna. Ma nel mio interno, come restai concepito, nel medesimo tempo nascevo, piangevo, gemevo, camminavo, operavo, parlavo, predicavo il Vangelo, istituivo i sacramenti, pativo e restavo crocifisso.

Quindi tutto ciò che si vedeva all’esterno della mia umanità a poco a poco, a grado a grado, dentro era un atto solo, lungo e continuato e che continuo ancora. Sicché, come restai concepito partendo dall’atto solo dell’Eterno, restai sempre a concepire, sempre a nascere, sempre a gemere e piangere. Insomma tutto ciò che io feci restò in atto e come atto continuo, perché tutto ciò che esce da Dio e resta in Dio non subisce mutazioni né accrescimento né diminuzione; fatto l’atto, resta con la pienezza della vita che mai finisce e che può dare vita a tutti, per quanti ne vogliono.

Sicché la mia Volontà mantenne e mantiene tutto[2] in atto tutta la mia vita. Come mantiene in atto la vita del sole senza farlo né crescere né diminuire nella sua luce, nel calore e nei suoi effetti, come conserva l’estensione del cielo con tutte le stelle, senza mai restringersi o perdere anche una stella, e [così] di tante altre cose da me create, così il mio Supremo Volere mantiene la vita a tutti gli atti della mia umanità, senza sperdere neppure un respiro.

Ora questa mia Volontà, dove regna, non sa fare atti separati; la sua natura è un atto solo, molteplice negli effetti, ma nell’atto è sempre solo. Perciò chiama l’anima, che si fa dominare da essa, all’unione del suo atto solo, affinché trovi tutti i beni, tutti gli effetti che un atto solo di un Dio può possedere.

Quindi la tua attenzione sia di stare unita a quell’atto solo dell’Eterno, se vuoi trovare in atto tutta la creazione, tutta la redenzione, in cui troverai, in quell’atto ‘uno’, la lunghezza delle mie pene e dei miei passi, la continuata mia crocifissione, tutto troverai. La mia Volontà non sperde nulla, e tu in essa resterai immedesimata negli atti miei e prenderai il frutto di tutta la mia vita. Se ciò non fosse, non ci sarebbe gran differenza tra l’operare mio e quello dei miei santi. Invece, coll’essere il mio operato un atto solo, tra il mio e il loro passa la differenza [che c’è] tra il sole e la piccola fiammella, tra il gran mare e la goccia d’acqua, tra la vastità dei cieli ed il piccolo buco. Solo la potenza del mio atto ‘uno’ tiene il potere di darsi a tutti ed abbracciare tutto; e mentre dà non perde mai nulla”.

 



[1] umanità di Grsù

[2] tutta

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