Giugno 29, 1926 (31)
Dopo aver passato giorni amarissimi di privazione, il mio amato Gesù, per ricambiarmi, nel venire si è trattenuto parecchie ore. Si faceva vedere d’età giovanissimo, d’una bellezza rara che rapiva; si è seduto sul mio letto a me vicino, dicendomi:
“Figlia mia, lo so che tu non puoi stare senza di me, perché io sono per te più che la stessa vita; sicché se io non ci venissi, ti mancherebbe la sostanza della vita. E poi teniamo da fare tante cose insieme nel Regno della Volontà Suprema. Perciò quando vedi che non vengo subito, non ti opprimere tanto; sii certa che verrò, perché la mia venuta è necessaria per te e per me, perché debbo vedere le cose del mio regno, e mentre lo dirigo debbo godermelo. Come, in un regno da me tanto sospirato, potresti tu avere il minimo dubbio che mancasse il Re del trionfo? Perciò vieni nelle mie braccia, affinché il tuo Gesù ti rafforzi”.
E mentre ciò diceva, mi ha preso nelle sue braccia, mi stringeva forte al suo petto e cullandomi mi diceva: “Dormi, dormi sul mio petto, mia piccola neonata della mia Volontà”.
Io nelle braccia di Gesù ero piccina piccina e mi sentivo che non avevo voglia di dormire. Volevo godermi Gesù, volevo dirgli tante cose ora che avevo il bene che si tratteneva a lungo con me. Ma Gesù continuava a cullarmi ed io senza volerlo prendevo un sonno dolce dolce; ma nel sonno sentivo il palpito del cuore di Gesù che parlava e diceva: “Volontà mia”, e l’altro palpito come se rispondesse: “Amore voglio infondere nella piccola figlia del mio Volere”. Nel palpito ‘Volontà mia’ si formava un cerchio di luce più grande, e nel palpito ‘amore’ un altro cerchio più piccolo, in modo che il grande rinchiudeva il piccolo. E Gesù mentre io dormivo prendeva quei cerchi che formava il suo palpito e li suggellava in tutta la mia persona. Io mi sentivo tutta rafforzare e raffermare nelle braccia di Gesù. Come mi sentivo felice! Ma Gesù, dandomi una stretta più forte al suo petto, mi ha destata e mi ha detto:
“Mia piccola figlia, giriamo per tutta la creazione, dove il Voler Supremo contiene la sua vita ed in ciascuna cosa creata fa il suo atto distinto, e trionfatore di sé stesso magnifica e glorifica in modo perfetto tutte le supreme qualità. Se guardi il cielo, il tuo occhio non sa scorgere i confini, dovunque guarda è cielo né sai dire dove comincia né dove finisce: immagine del nostro Essere che non ha principio né fine. E la nostra Volontà loda, glorifica nel cielo azzurro il nostro Essere eterno che non ha principio né fine. Questo cielo è tempestato di stelle, immagine del nostro Essere, che mentre il cielo è uno, come la Divinità è un solo atto, ma nella molteplicità delle stelle, [così] ad onta che le nostre opere scendono da quest’atto solo, gli effetti e le opere di quest’atto solo sono innumerevoli; e la nostra Volontà nelle stelle magnifica e glorifica gli effetti e la molteplicità delle opere nostre, nelle quali racchiude gli angeli, l’uomo e tutte le cose create.
Vedi com’è bello vivere nel mio Volere, nell’unità di questa luce suprema: è stare a giorno [di] che [cosa] significano tutte le cose create e lodare, magnificare, glorificare il Supremo Creatore con la sua stessa Volontà, in tutte le immagine nostre che ciascuna cosa contiene.
Ma passa a guardare il sole. Sotto alla volta del cielo si vede una circonferenza di luce limitata, che contiene luce e calore, che scendendo nel basso investe tutta la terra, immagine della luce e dell’amore del Supremo Fattore che ama tutti, fa bene a tutti. Dall’altezza della sua maestà scende nel basso fin nei cuori, fin nell’inferno, ma tacitamente, senza strepito, dovunque si trova. Oh, come la nostra Volontà glorifica e magnifica la nostra eterna luce, il nostro amore inestinguibile e la nostra onniveggenza.
La nostra Volontà mormora nel mare e, nell’immensità delle acque che nasconde innumerevoli pesci d’ogni specie e colore, glorifica la nostra immensità che tutto involge e tiene come in pugno tutte le cose.
La nostra Volontà glorifica l’immagine della nostra immutabilità nella fermezza dei monti, l’immagine della nostra giustizia nel rumoreggiare del tuono e nello scoppio della folgore, l’immagine della nostra gioia nell’uccellino che canta, che trilla e gorgheggia, l’immagine del nostro amore gemente nella tortora che geme, l’immagine del continuo richiamo che facciamo all’uomo nell’agnello che bela, dicendo ad ogni belato: ‘Me, me, vieni a me, vieni a me’. E la nostra Volontà ci glorifica nel continuo richiamo che facciamo alla creatura.
Tutte le cose create hanno un nostro simbolo, un’immagine nostra. È la nostra Volontà che tiene l’impegno di magnificarci e glorificarci in tutte le opere nostre, perché essendo l’opera della creazione opera del Fiat Supremo, conveniva ad essa conservarci la gloria in tutte le cose create, integra e permanente.
Ora quest’impegno, il nostro Volere Supremo lo vuol dare come eredità a chi deve vivere nell’unità della sua luce, perché non sarebbe conveniente vivere nella sua luce e non immedesimarsi negli atti del Fiat Supremo. Perciò, mia piccola figlia, tutte le cose create e la mia Volontà ti aspettano in ciascuna cosa a ripetere i suoi stessi atti per glorificare e magnificare colla stessa Volontà Divina il tuo Creatore”.
Ora chi può dire tutte le immagini, che racchiude tutta la creazione, del nostro Creatore? Se volessi dire tutto non la finirei più; onde per non fare lungaggine ho dovuto dire qualche cosa, e l’ho fatto per obbedire e per timore di dispiacere Gesù.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta