17° Volume - Giugno 14, 1924 (2)
“Quanto è bello vedere un’anima operare nella mia Volontà! Lei tuffa la sua azione, il suo pensiero, la sua parola, nella mia Volontà”.
Questa mattina, mentre mi trovavo nel solito mio stato (non so se fu sogno), vedevo il mio confessore defunto, il quale mi pareva che prendesse qualche cosa di attortigliato da dentro la mia mente, e l’aggiustava.
Io gli ho domandato perché ciò faceva, e lui mi ha detto: “Son venuto per dirti che sia attenta all’ordine, perché Dio è ordine, e basta una frase, una parola di ciò che ti dice il Signore che tu non la riporti tale e quale, ed ecco che non è secondo l’ordine, e può suscitare dubbi e difficoltà in chi potrà leggere ciò che scrivi sulla sua adorabile Volontà”.
Io, nel sentir ciò, ho detto: “Forse sapete voi che ho scritto cose disordinate fin ora?”.
Ed il confessore: “No, no, ma sii attenta per l’avvenire. Fa che le cose che scrivi [siano] chiare e semplici come te le dice Gesù, e che nulla ometta, perché basta una piccola frase, una parola che manchi, di quelle che ti dice Gesù, o [che] la scriva diversamente, per mancare l’ordine; perché quelle espressioni anche minute servono per dar luce, per far comprendere con più chiarezza il senso e per legare l’ordine delle verità che il buon Gesù ti manifesta. Tu sei facile [ad omettere] molte piccole cose, mentre le piccole legano le grandi e le grandi le piccole; perciò sii attenta per l’avvenire, affinché il tutto sia ben ordinato”.
Detto ciò, si è dileguato da me ed io son rimasta un po’ impensierita. Dopo ciò stavo tutta abbandonandomi nel Santo Voler Divino, ed il mio dolce Gesù, muovendosi nel mio interno, mi ha detto: “Figlia mia, quanto è bello vedere un’anima operare nella mia Volontà! Lei tuffa la sua azione, il suo pensiero, la sua parola, nella mia Volontà. È come una spugna, che impregnandosi di tutti i beni che il Voler supremo contiene, si veggono nell’anima tanti atti divini che spandono luce, e quasi non si sanno distinguere se sono atti del Creatore o della creatura. Come si sono impregnati di questa Volontà eterna, hanno assorbito in loro una potenza, una luce, ed il modo dell’operato della Eterna Maestà... Guardati quanto il mio Volere ti ha fatto bella; non solo, ma in ogni tuo atto racchiudi me stesso, perché racchiudendo tu il mio Volere, tutto racchiudi”.
Io mi son guardata ed, oh, quanta luce usciva! Ma quello che più mi ha colpito e fatto piacere, fu il vedere il mio Gesù racchiuso in ogni mio atto; la sua Volontà me lo imprigionava in me.