Libro di Cielo - Volume 12°

Dicembre 30, 1917 (31) 

Dolore di Gesù per chi gli ruba gli affetti.

Continuando il mio solito stato, il mio sempre ama­bile Gesù si faceva vedere afflitto e si lamentava di tanti che gli rubano gli affetti ed i cuori delle creature, met­tendosi al suo posto nelle anime; ed io gli ho detto: “Amor mio, è tanto brutto questo vizio che tanto t’af­fligge?”

E lui: “Figlia mia, non solo è brutto, ma bruttissimo; è capovolgere l’ordine del Creatore e mettersi loro sopra e me sotto, e dirmi: ‘Anch’io sono buono ad essere Dio’. Che diresti tu se uno rubasse un milione ad un altro e lo rendesse povero ed infelice?”

Ed io: “O dovrebbe restituire o meriterebbe la con­danna”.

E Gesù: “Eppure quando mi si rubano gli affetti, i cuori, è più che rubarmi un milione, perché i primi[1] sono cose materiali e basse, i secondi[2] sono spirituali ed alte; quelli volendo si possono restituire, questi non mai, sicché sono furti irrimediabili ed incancellabili. E se il fuoco del purgatorio purificherà queste anime, mai potrà restituire e riempire il vuoto d’un solo affetto che mi hanno tolto; eppure non se ne fa conto, anzi certuni pare che li vanno vendendo questi affetti, ed allora sono con­tenti, quando trovano chi li compra per fare acquisto degli affetti altrui senza farsi nessuno scrupolo. [Si] fanno scrupolo se rubano alle creature; si ruba a me e non si danno nessun pensiero.

Ah! Figlia mia, io ho dato tutto alle creature, ho detto: ‘Prendi ciò che vuoi per te e per me lasciami solo il tuo cuore’. Eppure mi si nega; non solo, ma rubano gli affetti altrui, e questo non è solo dalle[3] persone secolari, ma da persone sacre, da anime pie. Oh, quanti mali fan­no per certe direzioni troppo dolci, per certe con­discendenze non necessarie, per troppo sentire usando modi attraenti! Invece di far bene, è un labirinto che formano intorno alle anime. E quando sono costretto ad entrare in quei cuori, vorrei fuggire, vedendo che gli affetti non sono miei, il cuore non è mio; e questo da chi? Da chi dovrebbe riordinare le anime in me; anzi lui ha preso il mio posto, ed io sento tale nausea che non posso accomodarmi a stare in quei cuori, ma sono co­stretto a stare fino a che gli accidenti si consumano. Che strage di anime! Queste sono le vere piaghe della mia Chiesa. Ecco perciò tanti ministri strappati dalle chiese; e per quante preghiere mi si fanno, io non do ascolto, e per loro non ci sono grazie, anzi rispondo loro col grido dolente del mio cuore: ‘Ladri, avanti, uscite dal mio santuario, che non posso più sopportarvi!’”

Io sono rimasta spaventata e ho detto: “Placatevi, o Gesù! Rimirateci in voi come frutto del tuo sangue, delle tue piaghe, e cambierete i flagelli in grazie”.

E lui ha soggiunto: “Le cose andranno avanti, umi­lierò l’uomo fino alla polvere, e vari incidenti improv­visi ed imprevisti continueranno a succedere per con­fondere maggiormente l’uomo; e dove crede di trovare uno scampo, troverà un laccio, e dove una vittoria, una sconfitta, e dove luce, tenebre. Sicché lui stesso dirà: ‘Son cieco e non so più che fare’. E la spada deva­statrice continuerà a devastare fino a che tutto sarà pu­rificato”.

 



[1] i primi, cioè: i denari

[2] i secondi, cioè: gli affetti e i cuori

[3] da parte delle

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