Continuando il mio stato ancor più doloroso, il mio sempre amabile Gesù viene e fugge come lampo e non mi dà il tempo neppure di pregarlo per i tanti mali che la povera umanità subisce, specie la mia cara patria. Che colpo al mio cuore l’entrata degli stranieri in essa! Credevo che Gesù me l’avesse detto prima per farmi pregare e, se venendo lo prego, mi dice: “Sarò inesorabile”.
E se lo presso col dirgli: “Gesù, non vuoi avere compassione? Non vedi come i paesi sono distrutti, come la gente rimane nuda e digiuna? Ah, Gesù, come ti sei fatto duro!”E lui mi risponde:
“Figlia mia, a me non premono le città, le grandezze della terra, ma mi premono le anime. Le città, le chiese ed altro, dopo distrutte si potranno rifare. Nel diluvio non distrussi io tutto? E poi non si rifece di nuovo? Ma le anime se si perdono è per sempre, non vi è chi me le ridà di nuovo. Ah! Io piango le anime; per la terra hanno disconosciuto il cielo, ed io distruggerò la terra, farò scomparire le cose più belle che come laccio legano l’uomo”.
Ed io: “Gesù, che dici?”
E lui: “Coraggio, non ti abbattere. Andrò avanti, e tu vieni nel mio Volere, vivi in esso, affinché la terra non più sia tua abitazione, ma la tua abitazione sia proprio io, e così starai del tutto al sicuro. Il mio Volere tiene il potere di rendere l’anima trasparente, e siccome l’anima è trasparente, ciò che io faccio si riflette in lei. Se io penso, il mio pensiero si riflette nella sua mente e si fa luce, ed il suo come luce si riflette nel mio; se guardo, se parlo, se amo, ecc., come tante luci si riflettono in lei e lei in me. Sicché stiamo in continui riflessi, in comunicazione perenne, in amore reciproco; e siccome io mi trovo dappertutto, i riflessi di queste anime mi giungono in cielo, in terra, nell’ostia sacramentale, nei cuori delle creature, dovunque e sempre. Luce do e luce mi mandano, amore do ed amore mi danno; sono le mie abitazioni terrestri dove mi rifugio dallo schifo delle altre creature.
Oh, il bel vivere nel mio Volere! Mi piace tanto, che farò scomparire tutte le altre santità sotto qualunque altro aspetto di virtù nelle future generazioni, e farò ricomparire la santità del vivere nella mia Volontà, che sono e saranno non le santità umane, ma divine; e la loro santità sarà tanto alta, che come soli eclisseranno le stelle più belle dei santi delle passate generazioni. Perciò voglio purgare la terra, perché indegna di questi portenti di santità”.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta