Continuando il mio solito stato, stavo pregando il mio amabile Gesù che venisse in me ad amare, a pregare, a riparare, ché io non sapevo far nulla; ed il dolce Gesù, mosso a compassione della mia nullità, è venuto trattenendosi con me a pregare, amando e riparando insieme con me, e poi mi ha detto:
“Figlia mia, quanto più l’anima si spoglia di sé, tanto più la vesto di me; quanto più crede che può far nulla, tanto più agisco io in lei ed opero tutto. Mi sento mettere in atto dalla creatura tutto il mio amore, le mie preghiere, le mie riparazioni, ecc.; e per fare onore a me stesso, sento che cosa vuol fare: amare? Vado da lei ed amo insieme. Vuol pregare? Prego insieme. Insomma il suo spogliamento ed il suo amore, che è mio, mi legano e mi costringono a fare insieme ciò che vuol fare, ed io do all’anima il merito del mio amore, delle mie preghiere e riparazioni; e con sommo mio contento mi sento ripetere la mia vita e fo scendere a bene di tutti gli effetti del mio operato, perché non è della creatura che è nascosta in me, ma mio”.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta