Maggio 18, 1914 (76)
Sentendomi oppressa, stavo quasi in atto d’essere sorpresa dalle velenose onde della turbazione. Il mio amabile Gesù, mia sentinella fedele, è subito corso ad impedire che la turbazione entrasse in me, e sgridandomi mi ha detto:
“Figlia, che fai? È tale e tanto l’amore e l’interesse che tengo di mantenere l’anima in pace, che sono costretto a fare miracoli per conservare l’anima in pace; e chi turba queste anime vorrebbe farmi fronte ed impedire questo mio miracolo tutto d’amore. Quindi ti raccomando d’essere equilibrata in tutto; il mio Essere è in pieno equilibrio in tutto, e mali ne veggo, ne sento, amarezze non me ne mancano, eppure non mi squilibro mai; la mia pace è perenne, i miei pensieri sono pacifici, le mie parole sono melate di pace, il palpito del mio cuore non è mai tumultuante, anche in mezzo ad immense gioie ed interminabili amarezze; lo stesso operato delle mie mani nell’atto di flagellare, scorre sulla terra inviluppato nelle onde di pace. Sicché se tu non ti conservi in pace, stando nel tuo cuore mi sento disonorato, ed il mio modo ed il tuo non vanno più d’accordo; sicché mi sentirei in te inceppato di svolgere i miei modi in te, e quindi mi renderesti infelice.
Solo le anime paciere sono i miei bastoni dove mi poggio, e quando le molte iniquità mi strappano i flagelli dalle mani, poggiandomi a questi bastoni faccio sempre meno di quello che dovrei fare. Ah, se - mai sia - mi mancassero questi bastoni, mancandomi gli appoggi manderei tutto a rovina!”
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta