Aprile 5, 1901 (63)
Continuando lo stato di privazione, questa mattina pare che l’ho visto un poco, insieme con la Regina Madre; e siccome l’adorabile Gesù teneva la corona di spine, l’ho tolta e tutto l’ho compatito, e mentre ciò facevo mi ha detto:
“Compatisci, insieme, la mia Madre, che essendo la ragione dei suoi dolori il mio patire, compatendo lei, vieni a compatire me stesso”.
Dopo ciò mi pareva di trovarmi sul monte Calvario nell'atto della crocifissione di Nostro Signore, e mentre soffriva la crocifissione, vedevo non so come, in Gesù, tutte le generazioni, passate, presenti e future, e come Gesù avendoci tutti in sé, sentiva tutte le offese che ciascuno di noi gli faceva, e soffriva per tutti generalmente e per ogni individuo particolarmente, di modo che scorgevo pure le mie colpe e le pene che per me soffriva distintamente, come pure vedevo il rimedio che a ciascun di noi, senza correzione[1] di veruno, ci somministrava per i nostri mali, e per la nostra salvezza eterna. Ora, chi può dire tutto ciò che vedevo in Gesù benedetto, dal primo fino all'ultimo uomo? Stando fuori di me stessa, le cose scorgevo chiare e distinte, ma trovandomi in me stessa le veggo tutte confuse. Onde per evitare spropositi faccio punto.
[1] eccezione
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta