Marzo 8, 1901 (58)
Continuando il mio povero stato ed il silenzio di Gesù benedetto, questa mattina trovandomi più che mai oppressa, nel venire mi ha detto:
“Figlia mia, non le opere né la predicazione né la stessa potenza dei miracoli mi fecero conoscere con chiarezza Dio qual sono, ma quando fui messo sulla croce ed innalzato su di essa come sul mio proprio trono, allora fui riconosciuto per Dio. Sicché la sola croce mi rivelò al mondo ed a tutto l’inferno chi io veramente ero; onde tutti ne restarono scossi e riconobbero il loro Creatore. Quindi è, che la croce rivela Dio all'anima e fa conoscere se l’anima è veramente di Dio. Si può dire che la croce scopre tutte le intime parti dell’anima e rivela a Dio ed agli uomini chi essa sia”.
Poi ha soggiunto: “Sopra due croci io consumo le anime: una è di dolore, l’altra è di amore; e siccome[1] in cielo i nove cori angelici tutti mi amano, però ognuno ha il suo uffizio distinto - come i serafini il loro uffizio speciale è l’amore ed il loro coro è messo più dirimpetto a ricevere i riverberi dell’amor mio, tanto che l’amor mio ed il loro saettandosi insieme si combaciano continuamente - così alle anime sulla terra do il loro uffizio distintamente, a chi le rendo martiri di dolore ed a chi di amore, essendo tutti e due abili maestri a sacrificare le anime e renderle degne delle mie compiacenze”.
[1] come
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta