Novembre 25, 1900 (38)
Tardando a venire il mio dolcissimo Gesù, quasi mi son messa in timore; ancora non veniva, ma poi con mia sorpresa tutto all’improvviso è venuto e mi ha detto:
“Diletta mia, vuoi tu sapere quando un’opera si fa per la persona amata? Quando incontrando sacrifizi, amarezze e pene, ha virtù di cambiarle in dolcezze e delizie; perché questa è la natura del vero amore, di trasmutare le pene in gioie, le amarezze in dolcezze; se si sperimenta il contrario segno è che non è il vero amore che agisce. Oh, quante opere si dice: ‘Lo faccio per Dio’, ma negli incontri [dolorosi] si danno indietro! Con ciò fanno vedere che non era per Dio, ma per l’interesse proprio e piacere che sentivano”.
Poi ha soggiunto: “Generalmente si dice che la propria volontà guasta ogni cosa ed infetta le opere più sante, eppure questa volontà propria se è connessa con la Volontà di Dio [acquista tanto valore che] non c’è altra virtù che la possa superare, perché dove c’è volontà c’è vita nell'operare il bene, ma dove non c’è volontà c’è la morte nell'operare, oppure si opererà stentatamente come se stesse in agonia”.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta