Gennaio 25, 1902 (103)
Questa mattina, dopo avere molto stentato, è venuto il mio adorabile Gesù, ed appena visto gli ho detto: “Amato mio Bene, non ne posso più, portatemi una volta per sempre con voi nel cielo oppure lasciatevi per sempre con me su questa terra”.
E lui: “Fammi osservare un poco dove è giunta la febbre del tuo amore, che siccome la febbre naturale quando giunge ad un grado alto ha virtù di consumare il corpo e farlo morire, così la febbre dell’amore se giunge ad un grado altissimo ha virtù di sciogliere il corpo e far prendere il volo all'anima addirittura verso il cielo”.
E mentre ciò diceva, ha preso il mio cuore fra le sue mani come per visitarlo ed ha continuato a dirmi:
“Figlia mia, la forza della febbre dell’amore non è giunta al punto; ci vuole un altro poco”.
Poi faceva atto che voleva versare, ma io non gli dicevo niente; e lui, quasi rimproverandomi, dolcemente ha soggiunto:
“Non sai [che] il tuo dovere, [è] che la prima cosa che dovresti fare nel vedermi è di vedere se c’è in me qualche cosa che mi affligge ed amareggia, e pregarmi che la versassi sopra di te? Questo è il vero amore: soffrire le pene della persona amata per poter vedere in tutto contenta la persona che si ama”.
Io vergognandomi di ciò ho detto: “Signore, versate”. E lui ha versato ed è scomparso.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta