Luglio 17, 1900 (97)
Avendo fatta la santa comunione, non vedevo secondo il solito il benedetto Gesù; onde, dopo aver molto aspettato mi son sentita uscire fuori di me stessa e l’ho trovato. Appena visto mi ha detto:
“Figlia, stavo ad aspettarti per potermi in te un po’ riposare, ché più non posso; deh, dammi un sollievo!”
Subito l’ho preso fra le mie braccia per contentarlo, e l’ho visto che teneva una piaga profonda alla spalla, che faceva compassione e ribrezzo a guardarla; onde per pochi minuti si è riposato, e dopo quel breve riposo ho fatto per guardare e la piaga era risanata. Quindi tra la meraviglia e lo stupore e vedendolo più sollevato, ho preso coraggio e gli ho detto:
“Signore benedetto, il mio povero cuore è straziato da un timore che non mi vuoi più bene, temo che sia in corso la tua indignazione; perciò non più venite come prima e non versate in me le vostre amarezze e non date più a me il mio bene, qual è il patire, e negandomi questo, venite a negarmi voi stesso. Deh! date la pace al mio povero cuore: dimmi, assicurami, giurami, mi vuoi bene? Continui a volermi bene?”
E lui: “Sì, sì, sì, ti voglio bene”.
Ed io: “Come posso essere sicura di ciò, mentre quando ad una persona si vuole vero bene, tutto ciò che vuole si dà? Io vi dico: ‘Non castigate le genti’, e voi castigate, ‘versate le amarezze’, e voi non versate, anzi pare che questa volta vi inoltrate troppo. Onde dove posso io appoggiarmi che mi volete bene?”
E lui: “Figlia mia, tu tieni conto dei castighi che mando, e di quelli che risparmio non ne fai conto. Quanti altri castighi avrei mandato, quante altre stragi e sangue avrei fatto versare se non avessi riguardo a quei pochi che mi amano ed io amo di un amore speciale?”
Onde dopo ciò, pareva che Gesù prendesse la via per andare dove succedevano strazi di carne umana, ed io volendo seguirlo non mi è stato dato di farlo, e con mio sommo rammarico mi son trovata in me stessa.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta