Maggio 18, 1900 (71)
Trovandomi ancor priva dell’adorabile Gesù mio, al più [vedevo] qualche ombra. Oh, quanto mi costa amaro! Quante lacrime mi conviene versare! Questa mattina, dopo aver aspettato e ricercato, l’ho trovato accanto a me tutto afflitto con la corona di spine che gli trafiggeva la testa; gliel’ho tolta pian piano e l’ho messa sulla mia. Oh, quanto mi vedevo cattiva innanzi alla sua presenza! Non avevo forza di dire una sola parola.
Gesù avendo di me compassione mi ha detto: “Fatti cuore, non temere, cerca di riempire il tuo interno di me e d’impregnarlo di tutte le virtù fino a traboccarne fuori, e quando giungerai a farne il trabocco, allora ti porterò nel cielo e finiranno tutte le tue privazioni”.
Dopo ciò, prendendo un’aria afflitta ha soggiunto: “Figlia mia, prega, perché stanno preparati tre distinti giorni, l’uno lontano dall’altro, di tempeste, grandine e fulmini, inondazioni che faranno gran danno agli uomini ed alle piante”.
Detto ciò è scomparso lasciandomi un po’ più sollevata nello stato in cui mi trovo, ma con un pensiero: “Chi sa quando farò questo trabocco fuori? E se non lo faccio mai, mi converrà forse starmene sempre lontana da lui”.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta