Febbraio 19, 1900 (39)
Questa mattina il mio adorabile Gesù è venuto e mi ha trasportata fuori di me stessa. Ci vedevo molta gente tutta in movimento, ma non so dire certo, come una guerra oppure rivoluzione, ed a Nostro Signore non faceva altro che intrecciare corone di spine, tanto che mentre me ne stavo tutta attenta a toglierne una, un’altra più dolorosa ne conficcavano. Ah, sì, pareva proprio che il nostro secolo andrà rinomato per la superbia! La più grande sventura è il perdere la testa, perché perduta che uno abbia la testa con il cervello, tutte le altre membra si rendono inabili o si rendono nemiche di sé stesso e degli altri, quindi ne avviene che la persona dà una rotta a tutti gli altri vizi. Il mio paziente Gesù tollerava tutte quelle corone di spine, ed io appena avevo tempo di toglierle, onde si è voltato a loro e ha detto: “Chi nella guerra, chi nelle carceri e chi ai terremoti; pochi ne rimarrete. La superbia ha formato il corso delle azioni della vostra vita e la superbia vi darà la morte”.
Dopo ciò il benedetto Gesù mi ha tirato da mezzo a quella gente, e, facendosi bambino lo portavo nelle mie braccia per farlo riposare, ed ha soggiunto: “Figlia, la mia vita l’ebbi dal cuore, distintamente dagli altri; ecco perciò una ragione perché son tutto cuore per le anime e perché son portato a volere il cuore e non tollero neppure un’ombra di ciò che non è mio; onde fra te e me voglio tutto distintamente per me, e quello che concederai alle creature non sarà altro che il trabocco del nostro amore”.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta