Dicembre 27, 1899 (21)
Continua a farsi vedere ad ombra ed a lampo. Mentre mi trovavo in un mare d’amarezza, in un istante mi si è fatto vedere dicendomi: “La carità dev’essere come un ammanto che deve coprire tutte le tue azioni, in modo che tutto deve rilucere di perfetta carità. Che significa quel dispiacerti quando non soffri? Che la tua carità non è perfetta, perché il soffrire per amor mio e il non soffrire per amor mio, senza la tua volontà, è tutto lo stesso”.
Ed è scomparso lasciandomi più amareggiata di prima, volendo toccare un tasto troppo per me delicato e che lui stesso mi ha infuso. Onde, dopo aver versato amare lagrime sullo stato mio miserabile e sopra l’assenza del mio adorabile Gesù, è ritornato e mi ha detto: “Con le anime giuste mi porto con giustizia, anzi ricompensandole duplicatamente per la loro giustizia col favorirle delle grazie più grandi e col parlare loro di parole giuste e di santità”.
Io però mi trovavo tanto confusa e cattiva che non ardivo di dire una sola parola; anzi continuavo a versare lacrime sulla mia miseria. E Gesù volendomi infondere fiducia ha messo la sua mano sotto la mia testa per sollevarla, ché non mi reggeva, ed ha soggiunto: “Non temere, io sono lo scudo dei crociati e tribolati”. Ed è scomparso.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta