Novembre 30, 1899 (16)
Continua il mio adorabile Gesù a venire, e questa volta lo vedevo in atto quando stava alla colonna. Gesù slegandosi si gettava nelle mie braccia per essere da me compatito. Io me l’ho stretto ed ho incominciato ad aggiustargli i capelli, tutti aggrumiti di sangue, ad asciugargli e [gli] occhi e il volto, ed insieme lo baciavo e facevo diversi atti di riparazione. Quando sono giunta alle mani e gli ho tolto la catena, con somma meraviglia ho visto che il capo era di Nostro Signore ma le membra erano di tante altre persone, specialmente religiose.
Oh, quante membra infette che davano più tenebre che luce! Nel lato sinistro ci stavano quelli che davano più da soffrire a Gesù. Si vedevano membra inferme, ripiene di piaghe verminose e profonde; altre che appena restavano attaccate per un nervo a quel corpo. Oh, come si doleva e vacillava quel capo divino sopra quelle membra! Al lato destro poi si vedevano quelli che erano più buoni, cioè membra sane, risplendenti, coperte di fiori e di rugiada celeste, profumate di olezzanti odori; e tra queste membra si[1] scorgeva qualcuna che mandava un profumo oscuro. Questo capo divino sopra queste membra molto veniva a soffrire. È vero che vi erano delle membra risplendenti, che quasi si rassomigliavano alla luce di quel capo, che lo ricreavano e gli davano grandissima gloria, ma erano in più gran numero le membra infette. Gesù aprendo la sua dolcissima bocca, mi ha detto:
“Figlia mia, quanti dolori mi danno queste membra! Questo corpo che tu vedi è il corpo mistico della mia Chiesa, di cui mi glorio di essere il capo; ma quanto strazio crudele fanno queste membra in questo corpo! Pare che si aizzino tra loro a chi più possa darmi tormento”.
Ha detto altre cose, che non tanto ricordo bene, su questo corpo; perciò faccio punto.
[1] se ne
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta