Luglio 30, 1900 (103)
Ho passato una notte ed un giorno inquieta. Più da principio mi sentivo uscire fuori di me stessa, senza che potessi trovare il mio adorabile Gesù. Non vedevo altro che cose che mi facevano terrore e spavento. Vedevo che nell’Italia si alzava un fuoco ed un altro ne stava alzato nella Cina, che a poco a poco, unendosi insieme, si confondevano in uno solo. In questo fuoco vedevo il re dell’Italia, per inganno repentinamente morto; questo era mezzo come aizzare ed ingrandire l’incendio. Insomma vedevo una gran sommossa, un tumulto di gente, un uccidere gente. Con queste cose vedute mi sentivo in me stessa, e mi sentivo straziarmi l’animo da sentirmi morire, molto più che non vedevo il mio adorabile Gesù. Onde dopo molto aspettare, si è fatto vedere con una spada in mano, in atto di menarla sopra la gente. Mi sono spaventata, e fatta un po’ ardita ho preso in mano la spada, dicendogli: “Signore, che fate? Non vedete quanti strazi succederanno se menate questa spada? Quello che più mi addolora [è] che veggo che prendete in mezzo l’Italia! Ah, Signore, placatevi, abbiate pietà delle vostre immagini! E se dite che mi amate, risparmiate a me questo acerbo dolore”.
E mentre ciò dicevo, mi tenevo con quanta più forza potevo la spada. Gesù mandando un sospiro, tutto afflitto mi ha detto: “Figlia mia, lasciala cadere sopra le genti, ché più non posso”.
Ed io, stringendola più forte: “Non posso lasciarla, non mi dà l’animo di farlo”.
E lui: “Non te l’ho detto tante volte che son costretto a non farti vedere niente, altrimenti non son libero di fare ciò che voglio?”
E mentre ciò diceva, ha abbassato il braccio con la spada e si è messo in atto di calmarsi del suo furore. Dopo poco è scomparso, ed io son rimasta con timore: chi sa, senza ancor farmi vedere niente, mi tirasse la spada e la menasse sopra le genti. O Dio, che crepacuore il solo ricordarmi!
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta