capitolo (58)
Mentre l'anima mia stava in questo stato, Gesù ritornava e parlava della Speranza. Ricordo qualche cosa in confuso, perché dopo tanto tempo è impossibile ricordare chiaro, ma per fare l'ubbidienza che così vuole, dirò per quanto posso.
Quindi, diceva Gesù, ritornando alla fede: «Per ottenere bisogna credere; come al capo, senza la vista degli occhi tutto è tenebre, tutto è confusione, tanto che se volesse camminare, or cadrebbe ad un punto, ora ad un altro e finirebbe col precipitare del tutto.
Così all'anima, senza fede non fa altro che andare di precipizio in precipizio; ma la fede serve di vista all'anima e come luce che la guida alla vita eterna, or da che viene alimentata questa luce della fede: dalla Speranza. Or, di quale sostanza è questa luce della Fede e questo alimento della Speranza: la Carità. Tutte e tre queste virtù sono innestate tra loro, in modo che una non può stare senza dell'altra.
Difatti, che giova all'uomo credere le immense ricchezze della Fede se non le spera per sé? Le guarderà, sì, ma con occhio indifferente, perché sa che non sono sue; ma la Speranza somministra le ali alla luce della Fede e, sperando nei meriti di Gesù Cristo, le guarda come sue e viene ad amarle».
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta