capitolo (37)
In questo periodo di tempo, ricordo che ci fu il colera, ed un giorno pregavo il mio buon Gesù che facesse cessare questo flagello, ed egli mi disse: «Ti contenterò purché accetti d'offrirti a soffrire ciò che voglio Io». Gli dissi: «Signore, no, non posso; voi sapete come la pensano; nonché se il fatto passa tra me e voi solamente: sarei stata prontissima ad accettare tutto».
Ed egli mi disse: «Figlia mia, se Io avessi pensato a quello che pensavano e che dovevano fare di me gli uomini, non avrei operato la Redenzione dell'umano genere. Ma Io avevo l'occhio alla loro salvezza; e l'amore grande che mi divorava facevami fare che quando vedevo persone che di me mal pensavano e che davano occasione di farmi più soffrire, ero d'offrire quelle stesse pene che loro mi davano per la loro stessa salvezza. Ti sei dimenticata che quello che voglio da te è l'imitazione della mia Vita, e che di tutto ciò che offrii ti farò parte di tutto? Non sai tu che l'atto più bello, più eroico e più a me gradito e che offrirmi devi, è quello di offrirti per quei stessi che ti sono contrari?».
Io restai muta, non seppi che rispondergli, accettai tutto ciò che il Signore voleva, e così fino alla sera fui sorpresa da quello stato di sofferenze e vi stetti tre giorni continui. E dopo che mi riebbi non s'intese più niente che ci stava il colera.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta