capitolo (12)
Dopo qualche tempo che cercai d'esercitarmi in queste cose, un po' facendo e un po' cadendo, sebbene veggo chiaro che ancora mi manca questo spirito di rettitudine, e ne sono sempre più confusa pensando a tanta mia ingratitudine, mi parlò e mi fece capire la necessità dello spirito di mortificazione. Sebbene mi ricordo che in tutte queste cose che mi diceva, mi soggiungeva sempre che tutto doveva essere fatto per amore suo, e che le virtù più belle, i sacrifizi più grandi, si rendevano insipidi se non avevano principio dall'amore.
«La carità - mi diceva - è una virtù che dà vita e splendore a tutte le altre, in modo che senza di essa son tutte morte; l'occhio mio non riceve nessuna attrattiva e sopra il mio cuore non hanno nessuna forza; statti dunque attenta e fa' che le tue opere, anche le minime, siano investite dalla carità, cioè: in me, con me e per me».
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta