Il grande Dono della Divina Volontà
Meditazioni a cura di Don Leonardo Maria Pompei
Il “Fiat”. Il terzo “Fiat”.
XIVª Meditazione
Preghiera preparatoria alla meditazione
Gesù, Ti amo. Vieni, Divina Volontà, a pregare in me e poi offri questa preghiera a Te come mia, per soddisfare alle preghiere di tutti e per dare al Padre la gloria che dovrebbero dargli tutte le creature.
Regina Immacolata, celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà.
Mamma santa, tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, sovrana Regina, a te mi affido, affinché guidi i miei passi nel Regno del Volere Divino, e stretto alla tua mano materna guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà.
Tu mi farai da mamma, e come a Mamma mia ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restare sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò ti prego che mi illumini, attraverso questa meditazione, per farmi comprendere sempre più e sempre meglio che cosa significa "Volontà di Dio" e come vivere in essa.
Ave Maria…
Testo da meditare:
Nel 9° Volume, Nostro Signore spiega come fare la Divina Volontà, in senso stretto. L’unione suprema con la Volontà Divina si ha quando l’anima fa sua la vita della Divina Volontà, quando cancella qualsiasi ombra della volontà umana e accetta tutto ciò che Dio dispone per lei e per gli altri; per cui accetta la povertà, accetta la morte e, anche se sembra un discorso paradossale, l’anima accetta anche le cose più brutte, perché sa che quelle cose le vuole Dio. Solo in tal modo l’anima si abituerà a fare pienamente la Volontà di Dio. E persino i castighi che a volte Dio manda li accetta, perché pensa che sono castighi che Dio deve mandare per scuotere un po' le coscienze degli uomini. Questa è quindi la differenza fra chi vive soltanto rassegnato, sottoposto, alla Volontà di Dio e chi vive invece in unione stretta, intima, in comunione perfetta con il nostro Creatore. Ed è questo il sogno, il piano di Dio. Dio aspetta le generazioni a cui affidare il TERZO FIAT, queste generazioni che accoglieranno questo Terzo Fiat; Dio sogna che l’uomo possa tornare come allo stato d’origine, com'era all'inizio Adamo, prima del peccato.
La parola Fiat noi la pronunciamo tutte le volte che recitiamo il Padre nostro, quando appunto diciamo: ‘Sia fatta la Tua Volontà, come in Cielo così in terra’. Che cosa significa questa espressione: così in terra come in Cielo? Significa che noi dovremmo fare la Volontà Divina così come viene vissuta dai Beati nel Paradiso. Sembra difficile, ma se noi cominciamo veramente ad annullare la nostra volontà e ad accettare tutto quello che ci viene da Dio, perché Dio lo vuole, non ci sembrerà più difficile; basterà invocare la Divina Volontà in ogni momento, in ogni azione della nostra vita quotidiana, anche la più semplice. Basta cominciare dal mattino, appena ci si alza, e dire: ‘Divina Volontà, vieni ad operare in me; Divina Volontà, vieni a camminare in me... vieni a fare colazione in me...’E così, anche nelle azioni più banali, più semplici, non saremo più noi ad agire, ma sarà Dio ad agire in noi.
Gesù parlando del Padre nostro spiega a Luisa le espressioni: ‘Sia fatta la Tua Volontà’ e ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’. Noi siamo portati a pensare che il pane quotidiano sia il pane materiale di cui ci nutriamo tutti i giorni. In realtà dovremmo pensare a tre tipi di pane: dovremmo invocare da Dio il Pane della Divina Volontà, poi il Pane Eucaristico, ed infine e soltanto dopo, il pane materiale, quello di cui non abbiamo necessità assoluta, perché potremmo anche vivere senza pane materiale (Gesù stesso ha detto che non si vive solo di pane, ma anche di tutto ciò che è spirituale e che arricchisce la nostra anima).
Il PRIMO FIAT è stato pronunciato da Dio nel momento della Creazione. Quando Dio, senza l’intervento della creatura ha pronunciato il FIAT’, da quel FIAT sono venuti fuori miliardi e miliardi di stelle. Il SECONDO FIAT è stato pronunciato da Maria nel momento in cui ha accettato di fare incarnare in Sé il Verbo Eterno; e questo Fiat pronunciato da Maria ha dato origine poi alla Redenzione. E come il primo FIAT ha fatto scaturire miliardi e miliardi di stelle, il FIAT della Redenzione invece ha fatto scaturire miliardi e miliardi di atti di grazia; atti di grazia che hanno investito ed investono tuttora tutte le creature.
In qualsiasi cosa subentrata dopo la Redenzione, noi vediamo impresso il “FIAT MIHI” di Maria. Lo vediamo impresso nell'Ostia Sacramentale: se non ci fosse stato il FIAT di Maria, nemmeno l’Ostia avremmo avuto, quell'Ostia tanto cara, tanto importante, per la quale mettiamo dentro di noi il nostro stesso Signore!
Vediamo questo “FIAT MIHI” di Maria impresso anche nel bambino che viene battezzato: se non ci fosse stata la Redenzione l’uomo non avrebbe avuto la possibilità di redimersi e di cancellare il peccato originale tramite questo Sacramento. E vediamo il “FIAT MIHI” di Maria anche tutte le volte che siamo convinti che le porte del Paradiso ci sono state aperte, quelle porte del Paradiso che dopo il peccato originale ormai erano state per noi chiuse.
I frutti della Redenzione sono molto più importanti dei frutti del Primo FIAT, perché mentre le stelle create subito dopo il Primo FIAT sono delle cose fisse, gli atti che vengono fuori dal Secondo FIAT, pronunciato da Maria, sono degli atti che si moltiplicano all'infinito; non sono cioè degli atti che si sono avuti solo in quel momento e basta, ma si moltiplicano e si moltiplicheranno fino alla fine dei tempi. Possiamo quindi veramente dire che il FIAT della Redenzione è stato uno dei Doni più grandi.
Però non è finita qui. Secondo Nostro Signore, il TERZO “FIAT”, quello che il Signore chiede di pronunziare a Luisa - e spera che condividano tante altre anime! -, questo TERZO “FIAT” inaugurerà un’epoca ancora più bella, ancora più grande e piena di grazia,
ancora più sorprendente. Perché il TERZO “FIAT” farà in modo che l’uomo possa tornare allo stato originario, così come fu creato nel momento della Creazione, quando era privo di macchia, quando era il piccolo re e figlio di Dio. Gesù disse a Luisa che il Terzo FIAT sarà come l’arcobaleno che subentrò dopo il diluvio universale; l’arcobaleno, come un milite di pace, assicurò ai superstiti che il diluvio era cessato.
Così sarà l’avvento di questa nuova era, l’era del Terzo “FIAT”. Tutte quelle anime che si consacreranno alla Divina Volontà, saranno come tanti arcobaleni e tanti iridi di pace; ed i colori di cui sfolgoreranno queste anime saranno tutti colori divini: la Bontà, la Misericordia, la Giustizia, l’amore e tutti i valori più belli. Queste saranno le caratteristiche delle anime che faranno la Divina Volontà.
Punti di meditazione:
1. Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Uno dei segni che si sta camminando davvero nella Divina Volontà e, al tempo stesso, uno dei modi per progredire rapidamente in essa, è accettare senza la minima opposizione, remora, resistenza o dubbio TUTTO ciò che Dio dispone per noi. Tutto, ma proprio tutto. Anche i peccati subiti dalla cattiveria delle altre persone. Anche le più gravi prove, croci e tribolazioni. E non solo “rassegnandosi”, ma “rallegrandosi” di esse come i tesori e le perle più preziosi e come occasioni uniche per assomigliare almeno un pochino a Gesù e Maria, che della Croce fecero la bandiera e il pilastro di tutta la loro esistenza terrena.
Scrive il grande dottore sant'Alfonso M. de Liguori, che quando una creatura ci offende, si insulta, ci disprezza, sparla di noi, ci calunnia, ci umilia, ci mortifica, si comporta in modo ingiusto, ci maltratta senza motivo, ci calpesta, ci mette sotto i piedi, la Divina Volontà, evidentemente, non vuole la malizia di quel peccato e ne chiederà conto ed espiazione a chi lo ha commesso; PERO’ - attenzione estrema a questo “però” - pur non volendo la malizia di quell'atto, vuole che la vittima ne subisca le conseguenze e le subisca secondo la sua Volontà, manifestata in Gesù sofferente e crocifisso e in Maria Santissima.
Cosa ha fatto Gesù dinanzi alle accuse ingiuste? Ha sopportato in silenzio, amando e pregando per i suoi accusatori. E dinanzi agli schiaffi? Se li è presi senza fiatare e senza reagire. E gli sputi? Idem! Noi non siamo più grandi di Lui. Egli ha reagito in questo modo per la sua fusione assoluta col FIAT SUPREMO che era in Lui e a cui la sua volontà umana era completamente fusa e sempre obbediente. E la Madonna? Come ha reagito quando incontrò Gesù sulla via dolorosa? Maledicendo chi aveva ridotto Gesù così? Ha sofferto e amato. In silenzio. E sotto la croce? Possiamo immaginare il repertorio di insulti che ha dovuto sentire (avendo davanti agli occhi il Suo Amore Crocifisso) la Madre del “falso profeta”, “dell’impostore”, del “falso Dio” che non era nemmeno capace di scendere dalla croce? E come ha reagito? Silenzio, sorriso (per Gesù e per tutti) e preghiera!
Noi non siamo più grandi di Lei. Il Padre voleva che si commettessero tutti quegli orribili peccati? No e sì. Assolutamente no per la malizia indicibile di essi e per la loro gravità assoluta; sì in quanto voleva, per la nostra redenzione e per amore nostro, che Gesù e Maria si prendessero tutto questo mare infinito di male, lo offrissero e lo trasformassero in bene, perché questa è stata la redenzione. Ecco dunque cosa significa non scherzare più ma fare sul serio la Divina Volontà. Altro che reagire! Un bel Magnificat per ogni mortificazione. E senza intristirsi, adombrarsi, alterarsi, stranirsi, o, peggio, spazientirsi o adirarsi…
2. Il “Fiat” di Dio e il “fiat mihi” di Maria.
Un giorno, nella SOVRANA E ASSOLUTA libertà che caratterizza l’agire della Trinità fuori di Sé (le azioni della Trinità “ad extra” sono - per definizione - sempre totalmente libere e mai necessarie in nessun modo e in nessun senso), Dio fece uscire da Sé la sua eterna volontà che non è niente altro che AMORE PURO E ASSOLUTO e volendo comunicare questo amore fuori di sé disse: “FIAT” e si mi mise in moto il processo della creazione, che trovò negli angeli e nell'uomo due distinte e sublimi vette, creature in cui fu impressa l’immagine e la somiglianza con Dio e la possibilità di vivere in unione assoluta col “FIAT” da cui erano usciti, partecipando fin da subito della divina felicità, della divina potenza, della divina bellezza. I miliardi di stelle (gli scienziati ora parlano di decine di migliaia di GALASSIE sparse nell'universo!!! Si pensi solo all'immensità della nostra - la via lattea - per fare un bel “giro” in quest’opera grandiosa e maestosa della Divina Volontà!!!) fuoriuscirono dal suo FIAT e costellarono l’universo. Quei piccoli puntini bianchi che vediamo la notte potrebbero trovarsi a migliaia di anni luce, e noi li vediamo miliardi di anni dopo rispetto a quando partì il loro segnale (e oggi potrebbero addirittura non esserci più).
La creazione è un capolavoro da sondare ed i “giri” per ricevere il “ti amo” di Dio in essa, ricambiarlo e riparare per tutti gli uomini che non lo hanno fatto dovrebbero moltiplicarsi. Ma il “FIAT MIHI” di Maria ebbe una potenza, per certi aspetti, ancora più grande! L’uomo perse tutto con la colpa d’origine e senza la redenzione sarebbero state per sempre chiuse le porte della Grazia sulla terra e della Gloria in cielo. Quel “FIAT MIHI” ha causato l’Incarnazione, da cui sono partiti i miliardi di atti redimenti compiuti dall'Uomo-Dio dal primo istante della sua verginale concezione nel Seno Santissimo e Verginale della Divina Maria, fino all'ultima parola pronunciata un attimo prima dell’ascensione.
E quegli atti continuano nei sacramenti amministrati dalla Chiesa, nelle virtù eroiche dei santi, nelle immolazioni cruente dei martiri, nelle penitenze e nei sacrifici dei santi e dei fedeli generosi, nelle innumerevoli preghiere ben fatte che partono dai cuori devoti. Ha messo in moto un oceano infinito di atti santificanti, che restituiscono la grazia all'uomo decaduto e gli rendono possibile raggiungere la gloria. Ecco perché il nostro “grazie” a Maria, il nostro culto a Maria, la nostra devozione a Maria, il nostro amore a Maria non saranno mai abbastanza, saranno sempre meno di quanto Ella merita e di quanto le è assolutamente dovuto da ogni creatura che calca il suolo del pianeta terra.
3. Il “terzo Fiat”.
Il “Fiat mihi" di Maria ha reso possibile la redenzione. Ma l’uomo, anche dopo la redenzione (che consiste nel perdono dei peccati e nella restituzione della grazia santificante) rimane sommamente imperfetto, con tutte le miserie e le conseguenze del peccato originale (i cui effetti e conseguenze permangono) e di quelli attuali da lui commessi che si porta addosso, soggetto alle scorribande, al potere, all'astuzia e alle tentazioni del serpente antico, impastato in mille miserie, avvolto in mille titubanze, incostanze, “uomo debole e di vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le leggi”, come magistralmente si legge nel libro della Sapienza (Sap 9,5). Ecco dunque che Dio aveva preparato un terzo “FIAT” che ha il potere di portare a conseguenze estreme e ulteriori l’atto della Redenzione. L’uomo, dopo la Redenzione, è sempre l’uomo decaduto… Ma con il terzo “FIAT” sarà possibile tornare a godere dell’unione con la DIVINA VOLONTÀ come Adamo ed Eva avevano PRIMA della caduta… Un sogno assolutamente inimmaginabile!!! Una vocazione bellissima!!! Un orizzonte inaudito e sconfinato!!!
Luisa fu la prima… seguiranno alcuni (forse non molti) che intuiranno l’inaudita grandezza della posta in gioco e faranno di tutto pur di giungere all'unione con la Divina Volontà, lasciando perdere tutto il resto che, dinanzi a tale sole, diventa ombra, dinanzi a tale mare diventa stagnucolo o fiumiciattolo, dinanzi a tale vita tutta divina diventa una piccola chimera umana, solo fumo che svanisce… Si consacreranno alla Divina Volontà e cammineranno in essa con passi spediti, risoluti, sicuri e senza tornare indietro.
Ma nell'era nuova, quell'era di cui tanto si parla, quell'era che segnerà la rinascita dell’uomo e del mondo, un nuovo rifiorire della Chiesa, un ritorno alla sua sempre (anche ora) perdurante bellezza - che può essere solo offuscata dai peccati e dalle miserie dei suoi figli e, talora, anche dei suoi ministri, ma non può mai scomparire del tutto - in quell'era la Divina Volontà sarà per tutti l’habitat naturale. Il suo inizio è in coloro che fin da subito a lei si consacrano, divenendo piccoli soli e cominciando a far risplendere la luce di tutte le virtù. Soprattutto l’amore, la bontà, la misericordia, la giustizia in tutto, la pace e la gioia, che sono i segni più certi della presenza e dell’azione di Dio in un’anima… Attendiamo il suo compimento nei tempi che la Divina Volontà conosce e sa… e ne acceleriamo la venuta con il nostro grido: “venga il tuo Regno! Sia fatta la tua volontà in terra, così come si fa in cielo!”.
Preghiera dell’anima alla Madre Regina del Fiat supremo:
“Madonnina mia adorata, la Divina Volontà insieme a Gesù eucaristia è il pane che con tutto il cuore da Te desidero, pronto anche a rinunciare a quello materiale pur di saziarmi del Divino Agnello, Figlio tuo, e di vivere solo della e nella Divina Volontà. Voglio fermissimamente rinunciare del tutto alla mia volontà, che ti chiedo di aiutarmi ad uccidere e scomparire, immergermi, perdermi, nuotare senza sosta nel mare pacifico della Divina Volontà, essere subissato e inabissato dalla sua Luce sempiterna e divina e non muovere nemmeno un battito di ciglia per volontà mia. Farò di tutto, col tuo aiuto, per questo. Ti chiedo di fare tu il resto e di darmi questa grazia IMMENSA di vivere e morire nella DIVINA VOLONTÀ. Ascolta questa mia supplica accorata e, ti prego, esaudiscila”.
Fioretto perpetuo:
Mamma mia, ti amo, e tu amami e dammi un sorso di Volontà di Dio all'anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno (da recitare tre volte al giorno facendo tre visite alla Madonna)
Fioretto del giorno:
Fare una visita alla Madonna in cui dinanzi a Lei, chiedersi se il dono della Divina Volontà è per me più importante del pane materiale quotidiano.
Con parole proprie chiedere alla Madonna la grazia di essere ammessi tra i figli del terzo Fiat santificante.
Giaculatoria del giorno alla Divina Volontà:
“Regina trionfatrice, rubami la mia volontà e cedimi la Volontà Divina”.