Il grande Dono della Divina Volontà

Meditazioni a cura di Don Leonardo Maria Pompei

Vivere nella Divina Volontà

XIIIª Meditazione


Preghiera preparatoria alla meditazione:

Gesù, Ti amo. Vieni, Divina Volontà, a pregare in me e poi offri questa preghiera a Te come mia, per soddisfare alle preghiere di tutti e per dare al Padre la gloria che dovrebbero dargli tutte le creature.

Regina Immacolata, celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà.

Mamma santa, tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, sovrana Regina, a te mi affido, affinché guidi i miei passi nel Regno del Volere Divino, e stretto alla tua mano materna guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà.

Tu mi farai da mamma, e come a Mamma mia ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restare sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò ti prego che mi illumini, attraverso questa meditazione, per farmi comprendere sempre più e sempre meglio che cosa significa "Volontà di Dio" e come vivere in essa.

Ave Maria…


Testo da meditare:

Nel Volume 12°, nel 1917, il Signore ribadisce il fatto che si può conoscere la Divina Volontà e vivere alla luce della Divina Volontà, ma non vivere in stretta unione con Essa.

Pensiamo all'esempio fatto prima, di chi vive fuori dell’abitato e viene investito dalla luce e dal calore del sole, ma non è totalmente eclissato nel sole. Sempre nel 12° Volume, in maniera diversa il Signore riprende e ribadisce questo concetto dicendo che vivere rassegnato e vivere nel Divin Volere sono due modi diversi di accostarsi alla Divina Volontà; perché chi vive rassegnato alla Divina Volontà sarà rassegnato alla Divina Volontà in tutte le cose, sia quelle prospere che quelle avverse e saprà riconoscere in tutte le cose create da Dio l’ordine e la disposizione che Lui ha loro dato, sapendo che nemmeno un capello del nostro capo può cadere se Dio non vuole; e questo l’anima che si sottomette alla Volontà di Dio lo capisce, lo conosce.

Però, chi è solo sottoposto e rassegnato alla Divina Volontà, non è in continua comunione con Essa, perché vi saranno dei momenti, degli intervalli, in cui la corrente della Volontà del Padre non è in comunione continua con la corrente della volontà del figlio; e in questi momenti il figlio potrebbe abituarsi a fare la propria volontà umana. Nonostante ciò questo è comunque un primo avvio, un primo grado verso la santità.

Invece, vivere totalmente nella Divina Volontà significa vivere in stretta unione con Essa; significa che l’anima si sente incapace di agire da sola, per cui l’anima si rivolge al Signore dicendogli: “Mio Dio, Signore, se devo operare, operiamo insieme”.

In questa maniera l’anima fa suoi tutti i pensieri del Padre; soffre, ama, guarda, cammina: fa tutto ciò che fa il Padre. L’anima è il ritratto perfetto del Padre; non c’è quasi più differenza, perché è Dio che agisce in noi.

Si può dire che l’anima che opera in stretta unione con la Divina Volontà è la ripetitrice della Vita di Gesù. In questo appunto consiste la vera Santità. È la santità più bella, è la Santità delle santità. Questa Santità affonda tanto le radici nel profondo della terra che non c’è pericolo che oscilli; riempie Cielo e terra, ed i fiori di questa Santità sbocciano soltanto nel Cielo. Difatti, in questo tipo di Santità non possono esserci azioni esteriori, miracoli esteriori che possano far strepitare ed eccitare la gente. La Santità di quest’anima a volte è conosciuta soltanto da Dio: è una Santità che sboccia in Cielo e vive nascosta in Dio. Il mondo a volte conosce quasi nulla di quest’anima. La sua passione è la Divina Volontà ed il FIAT diventa il suo motto continuo. Questa è perciò la Santità per eccellenza. Come ha detto anche S. Luigi Maria Grignion de Montfort: “Questa è la Santità che fisserà tutte le altre santità delle vecchie generazioni”. Anche le stelle più belle del passato, i Santi più grandi, quelli che si sono contraddistinti dai miracoli o per le conversioni strepitose, al confronto di questa grande Santità saranno quasi eclissati, perché questa è la Santità per eccellenza.

Per inculcare meglio in noi questo concetto della Divina Volontà, in un altro Volume del 1926 il Signore porta ulteriori esempi bellissimi, chiarificatori, in modo che anche l’anima più semplice possa comprendere.

Qui il Signore parla ancora della differenza che esiste fra l’anima che vive soltanto degli effetti della Divina Volontà e l’anima invece che vive in pieno la Divina Volontà. Per capire bene questa differenza, Gesù suggerisce a Luisa di tenere presente il sole e la terra: il sole si trova nella volta del cielo e manda i suoi raggi sulla terra; la terra riceve gli effetti della luce del sole. Sembra quasi che tra il sole e la terra vi sia un accordo: il sole da un lato nel mandare i suoi raggi sulla terra e la terra nel riceverli. Dobbiamo tenere presente però che gli effetti del sole non sono duraturi, non sono perpetui, perenni; ci sono momenti in cui, per effetto del moto di rotazione, di rivoluzione, la terra riceve in maniera efficace i raggi del sole e momenti in cui non li riceve: c'è, infatti, giorno e la notte, l'autunno e la primavera, l'inverno e l'estate; vi saranno perciò dei momenti in cui la terra apparirà fiorita verde, lussureggiante, e dei momenti in cui la terra apparirà spoglia; ci sarà la luce del giorno e l'oscurità della notte. E questo perché la terra non è ferma, ma gira; non è ferma come invece è l’anima che vive continuamente ferma, fissa, legata al Divin Volere.

Gesù continua a spiegare a Luisa dicendo che se la terra possedesse in pieno gli effetti che il sole produce, la terra non avrebbe più bisogno di mendicare gli effetti dal sole perché diverrebbe sole essa stessa; ma questo in realtà non succede.

Questa immagine della terra che muta, che ora ci appare spoglia ed ora fiorita, è l’immagine dell’anima che a volte si sottopone alla Divina Volontà, ed a volte invece fa subentrare degli intervalli nei quali fa la sua volontà, la volontà umana. Per non parlare poi della terra che non vuole invece assolutamente farsi toccare dalla luce del sole e così ci appare sempre squallida, senza un filo d’erba! Tale, dice Gesù, è l’anima che vive lontana dalla Divina Volontà. Questo è lo stato in cui si viene a trovare Adamo dopo il peccato; perché dopo aver peccato, dopo aver voluto fare la sua volontà, Adamo ha perso la pienezza della luce che gli era stata data nel momento della creazione e si è trovato così immiserito; e mentre prima era la nota di accordo della Creazione, si è trovato ad essere la nota stonata fra Cielo e terra. Perché Adamo riconquistasse la Divina Volontà era necessario che venisse sulla terra un Riparatore, appunto il Verbo, che si è Incarnato perché ritornasse nuovamente la pienezza della Luce della Divina Volontà. Questa pienezza è stata ottenuta anche dalla Madre Celeste, Colei che nella sua vita ha fatto in pieno la Divina Volontà e che quindi è da paragonare al Sole, e come Sole può dare luce a tutti.”


Punti di meditazione:

1. Rassegnati o immersi?

Nella meditazione precedente abbiamo focalizzato cosa significa fare la Divina Volontà (o essere ad essa "rassegnati" che è più o meno la stessa cosa). Con questa cominciamo a comprendere cosa significa essere o vivere nella Divina Volontà, con l'ausilio di esempi già noti e di qualcun altro nuovo. Gli antichi filosofi e teologi insegnavano il verissimo principio in base al quale "agere sequitur esse" (l'agire segue l'essere). In base a ciò che siamo, noi agiamo e l'agire esprime sempre ciò che siamo.

Quando si fa la scelta di fare la divina volontà (che è cosa già grandissima) ci si imbatte in queste difficoltà: anzitutto la percezione, a volte, del grande sforzo e impegno che richiede ubbidire a Dio in tutto; secondo, gli inevitabili momenti di caduta, di distrazione o, peggio, qualche volta anche di trasgressione dovuti alla nostra umana debolezza, alle tentazioni, alla difficoltà di rimanere sempre concentrati sotto lo sguardo della Divina presenza; terzo, ed è questa una delle più tristi conseguenze del peccato originale, il dramma che a volte si fa ciò che non si vuole e non si fa ciò che si vuole, a causa della concupiscenza che è in noi e che sistematicamente ci trascina verso il basso, impedendoci di compiere il bene.

Sono le "zone d'ombra" di chi, pur uscito di casa per mettersi alla luce del sole, ancora non è arrivato alla spiaggia. È normale che sia così, perché ciò è conseguenza di come si è ridotta la natura umana dopo la colpa di origine: noi facciamo questo perché SIAMO questo.

Ma se si raggiunge l'unione con la Divina Volontà ed essa viene ad essere ed operare in noi, per il fatto di essere costantemente "in" Lei, il nostro agire sarà tutto divinizzato e progressivamente diminuiranno - fino anche a sparire del tutto - queste tre difficoltà e si sarà associati alla potenza del FIAT SUPREMO, divenendone partecipi, alla Pace assoluta di esso godendola nel cuore, alla felicità Divina che ci viene comunicata e a tutte le altre divine magnificenze di cui si diviene possessori per partecipazione.

Abbiamo visto la via per giungere, gradualmente a tanto, che non sarà male ripetere: praticare tutte le forme di unione alla Divina Volontà e di rinuncia alla nostra; fare attenzione a non compiere nessuna azione al di fuori o, peggio, contro la Divina Volontà (per come la conosciamo); crescere in una sempre maggiore conoscenza e discernimento dei divini voleri. Molto utile, per gli ultimi due punti, sarebbe chiedersi sempre come agirebbe in questa o quella circostanza Maria Santissima e se farebbe o no quella certa cosa.

2. La santità per eccellenza.

Ne parlava già san Luigi M. Montfort, riferendola ai grandi santi che Maria santissima in persona avrebbe formato su ordine dell'Altissimo, portandoli ad una grandissima unione con Lei e, attraverso di Lei, ad una grandissima unione con Dio. Sappiamo che, in via ordinaria, la santità non è altro che fare la volontà di Dio con la massima perfezione possibile. E che il fondamento di essa è lo sforzo della volontà umana unita alla Grazia Santificante (senza la quale non si potrebbe fare nulla) e la rettitudine di intenzione (agire solo per la gloria di Dio e la salvezza delle anime).

L'unione con la Divina Volontà, ovviamente, presuppone tutto questo e lo porta, come già avvenne in Maria Santissima e in Luisa, a livelli estremi: non solo atti di una volontà umana che rinnega se stessa e, forte del sostegno della grazia, compie quanti più atti di virtù possibile (ma sempre in modo molto imperfetto); ma atti compiuti da una volontà annullata e fusa con l'Atto Unico del Fiat Supremo e pertanto infinitamente più grandi, più meritori, più portatori di grazia e luce sulla Chiesa e sul mondo su cui essi riverberano.

Non fluttuazioni di intermittenza causate dall'umana debolezza, per cui in tempi di fervore si compiono grandi cose, in tempi di desolazione ci sono varie battute d'arresto; ma sempre, ininterrottamente, si è e si cerca l'unione con la Divina Volontà, sparendo progressivamente i momenti di ombra e di "black out". I fini (e quindi le intenzioni) per cui si agisce diventano immediatamente i più grandi che esistono, perché sono i fini stessi di Gesù e Maria: la massima gloria di Dio, la salvezza e la conversione delle anime, la riparazione dei peccati.

Solo per questo vive un figlio della Divina Volontà. Scompaiono progressivamente tutte le altre cose e tutto ciò che è di ostacolo a questa nobilissima missione che, parafrasando le parole dell'apostolo delle genti, vengono considerate come spazzatura e progressivamente fatte sparire dalla circolazione. Chi comincia a fare esperienza di tutto ciò gusta una pace sovrana e Divina che non ha paragoni sulla terra e che si riconosce subito perché mai la si è vissuta in queste forme e modi.

3. Soli nel sole.

Stupendo il nuovo esempio fatto da Gesù. In effetti la condizione dell'uomo decaduto, spogliato dei doni del cielo, è inevitabilmente quello della terra così come è: ruotare su se stessa (quante anime passano la vita ripiegate su se stesse, girando e contorcendosi intorno al proprio piccolo mondo di cui sono schiave!) e ruotare intorno al Sole che è Dio alternando momenti di avvicinamento a momenti di allontanamento. Questo è normale, anzi direi - con i santi e i dottori della chiesa - inevitabile nello stato di natura decaduta. Ma il Dono della Divina Volontà consiste proprio nel restituire, pur nello stato di corruzione in cui siamo, ciò che ebbero i nostri progenitori prima della caduta.

Ecco perché possiamo e dobbiamo sperare che presto giunga questo regno sulla terra. E considerare coloro che iniziano a vivere davvero nella Divina Volontà come le primizie di un mondo rinnovato. Il trionfo del cuore Immacolato inaugurerà, a mio avviso, certamente questa era nuova! Cosa stanno facendo gli uomini di oggi (purtroppo anche non pochi membri del Copro mistico di Cristo)? La propria volontà senza più nessun freno.

Ma se qualcuno si ferma, si "fissa" per la grazia di questo Dono nel sole, cessano le fluttuazioni, cessano le altalenanze dello spirito inquieto, cessano i cambi di bandiera come di banderuole mosse dai diversi modi di spirare del vento. Si rimane fissi, immobili, radicati e scaldati dal Sole Divino e rischiarati dalla sua luce e si diventa inevitabilmente dei piccoli soli, accesi e alimentati dalle fiamme d'amore del Sole del Fiat Supremo e a loro volta luci nel mondo e nella chiesa, luci che splendono anche senza parlare e che amano senza condizione, portando le vere primizie del regno di Dio sulla terra.

E con questo trascinano inevitabilmente dietro di sé altre anime, attratte dalla luce e scaldate dall'amore. E fanno il più bel servizio alla Chiesa e all'umanità, senza causare problemi, senza portare scompigli, a volte semplicemente scomparendo per essere conosciute da Dio solo. E coi loro sacrifici aventi una potenza riparatrice infinita perché uniti al Fiat supremo, concorrono ad ottenere la divina misericordia ai peccatori e accelerano il trionfo dell'immacolato cuore della loro Regina.


Preghiera dell’anima alla Madre Regina del Fiat supremo:

“Fa' di me un piccolo sole, o Divina Maria, fisso nel Sole Supremo e riscaldato dal Suo sole amore.

Aiutami a non muovere nemmeno un passo di volontà mia. Insegnami a confrontarmi in tutte le scelte dubbie con Te e parla sempre al mio cuore per indirizzarlo solo verso i divini voleri, che Tu sola facesti sempre, in tutto e con la massima perfezione possibile, grazie al tuo FIAT che ti unì indissolubilmente alla potenza unica del Fiat supremo”.


Fioretto perpetuo:

Mamma mia, ti amo, e tu amami e dammi un sorso di Volontà di Dio all'anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno (da recitare tre volte al giorno facendo tre visite alla Madonna)


Fioretto del giorno:

Fare una visita alla Madonna in cui rievocare la nuova immagini dei rapporti della terra col Sole. Fare attenzione a chiedersi, almeno in qualche atto, come agirebbe la Madonna al posto mio


Giaculatoria del giorno alla Divina Volontà:

“Mamma celeste, prendimi fra le tue braccia, e scrivi nel mio cuore "Fiat, Fiat, Fiat". ”