Il grande Dono del Divino Volere
Iª MEDITAZIONE
Il Fiat supremo e il dono del vivere nella Divina Volontà
Meditazioni a cura di Don Leonardo M. Pompei
Preghiera preparatoria alla meditazione
Gesù, Ti amo. Vieni, Divina Volontà, a pregare in me e poi offri questa preghiera a Te come mia, per soddisfare alle preghiere di tutti e per dare al Padre la gloria che dovrebbero dargli tutte le creature.
Regina Immacolata, celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà.
Mamma santa, tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, sovrana Regina, a te mi affido, affinché guidi i miei passi nel Regno del Volere Divino, e stretto alla tua mano materna guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà.
Tu mi farai da mamma, e come a Mamma mia ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restare sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò ti prego che mi illumini, attraverso questa meditazione, per farmi comprendere sempre più e sempre meglio che cosa significa "Volontà di Dio" e come vivere in essa.
Ave Maria…
Testo da meditare:
“IL FIAT SUPREMO”
“Da dentro un solo mio FIAT uscirono miliardi e miliardi di stelle [questo fu il "FIAT SUPREMO DIVINO].
Dal 'FIAT MIHI' della mia Mamma, da cui la mia Redenzione ebbe origine, escono miliardi e miliardi di atti di grazia che si comunicano alle anime [Questo fu il FIAT della Madonna].
Il terzo FIAT farà completare la gloria, l’onore del Fiat della Creazione, e sarà conferma, sviluppo dei frutti del Fiat della Redenzione” [questo è e deve essere il nostro "FIAT"]
IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA’
“Tu devi sapere che il vivere nella nostra Volontà è un dono che la nostra magnanimità vuol dare alle creature, e con questo dono la creatura si sentirà trasformata: da povero, ricco, da debole forte, da ignorante dotto, da schiavo di vile passione, dolce e volontario prigioniero d’una Volontà tutta santa che non lo terrà prigioniero, ma re di sé stesso, dei domini divini e di tutte le cose create.
Succederà come ad un povero che veste miseri cenci, abita in un tugurio senza porte, quindi esposto ai ladri e nemici, non ha un pane sufficiente come sfamarsi la fame ed è costretto a mendicarlo; se un re gli desse per dono un milione, il povero cambierebbe la sua sorte e non più farebbe la figura d’un povero mendico, ma d’un signore che possiede palazzi, ville; veste con decenza, tiene cibi abbondanti e si mette in condizione di potere aiutare gli altri. Chi ha cambiato la sorte di questo povero? Il milione ricevuto in dono.
Ora, se una vile moneta tiene virtù di cambiare la sorte d’un povero infelice, molto più il gran dono della nostra Volontà, dato come dono, cambierà la sorte infelice delle umane generazioni, meno che chi volontariamente vuol restare nella sua infelicità, molto più che questo dono fu dato all’uomo nel principio della sua Creazione, ed ingrato lo respinse col fare la sua volontà, sottraendosi dalla nostra.
Ora chi si dispone a fare il nostro Volere prepara il posto, la decenza, la nobiltà dove poter mettere questo dono sì grande ed infinito; le nostre conoscenze sul Fiat aiuteranno e prepareranno in modo sorprendente a ricevere questo dono, e ciò che non hanno ottenuto fin oggi lo potranno ottenere domani…”
Punti di meditazione:
1. Il “Fiat Supremo”.
Attraverso il “Fiat!” (“sia fatto”), la Santissima Trinità, con atto sovranamente libero e gratuito, scelse di voler dar vita alla Creazione e all’Universo, solo perché il suo eterno amore e la sua eterna felicità, potessero comunicarsi “fuori di Sé Stesso”, a ciascuna creatura secondo il proprio modo. Questa comunicazione divenne somma, massima e assoluta nella creatura dell’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, che nell’Eden, prima della caduta, godeva della pienezza di ogni dono e grazia, ed era totalmente unito alla potenza infinita del FIAT SUPREMO che lo aveva creato, fatto Signore di ogni creatura, partecipe della natura divina, immortale, impassibile, capace di conoscenza anche soprannaturale di Dio, dotato di scienza infusa, pienamente sovrano di tutto il creato che gli era totalmente sottomesso. I nostri due progenitori, purtroppo, rinnegarono nel peccato originale la loro perfetta adesione al FIAT SUPREMO e diedero origine al più brutto mostro che si sia mai visto, la causa unica di tutte le nostre sofferenze, dolori e morte: “la volontà umana”.
Unica causa delle più grandi nostre torture, di martiri terrificanti e senza merito, di ogni male, tristezza, sofferenza, desolazione, rivolta del creato, lutto, lacrime e morte. Ciò che ci porta direttamente nelle braccia del demonio. Ricordare sempre che il motto del fondatore del satanismo contemporaneo (Crowley) era: “fa’ ciò che vuoi”. Fare ciò che si vuole (cioè seguire la volontà propria) significa consegnarsi nelle mani di chi ci odia e vuole che la nostra vita, anche terrena, sia solo un anticipo dell’inferno.
2. Il “FIAT MIHI” della Madonna.
Fu quello che, se l’uomo fosse rimasto unito al FIAT SUPREMO, avrebbe dovuto essere placido e dolce, finalizzato a intronizzare la Seconda Persona - con la sua Divina Volontà in atto e operante - sul pianeta terra, come Principe degli uomini e strumento di massima unione tra Dio e la creatura (grazie all’unione Ipostatica).
Purtroppo, a causa della condizione decaduta dell’umanità, fu in realtà un atto eroico e immenso, perché segnò la consacrazione di Gesù e Maria all’ubbidienza e alla croce, unici rimedi possibili per riportare l’uomo all’unione perfetta con il “FIAT DIVINO SUPREMO”.
3. Il terzo “FIAT”
Il terzo “FIAT” è quello che ogni creatura, soprattutto dopo che Gesù ha voluto rivelare, tramite la piccola serva di Dio Luisa Piccarreta, il segreto di questa forma sublime, eccellente e divina di santificazione, deve dire a Dio se vuole entrare nel regno del Divino Volere. Evidentemente non è cosa che si può fare dall’oggi al domani.
Il primo passo è cominciare a fare SOLO e SEMPRE la volontà di Dio, rinunciando in tutti i modi e forme ad ogni tipo di peccato volontario; questo è già tanto, anzi tantissimo ed è la via di santificazione che hanno seguito tutti i santi.
Ma vivere nella Divina Volontà, come Gesù stesso spiega più oltre, è molto di più. E’ divenire partecipi della Divina Onnipotenza, della Divina Ricchezza, della Divina Regalità, della Divina Felicità, REALMENTE (non simbolicamente o metaforicamente), già su questa terra.
4. “Il dono della Divina Volontà”.
Il “vivere” nella Divina Volontà è cosa più grande e immensamente più santificante che “fare la Divina Volontà” (che è già tantissimo). Un dono della divina magnanimità per ogni creatura, solo che voglia aprire ad esso il cuore e accoglierlo. Aperto a tutti, meno che a chi volontariamente voglia restare nella sua infelicità, ossia rifiuti, per ignoranza, superficialità, paura o altro, questo dono dalla portata davvero grande e immensa.
Chi sarebbe così folle da rinunciare a diventare ricco da povero che era, forte da debole, re di se stesso e di tutto il creato anziché schiavo degli avvilenti vizi quali superbia, avarizia, lussuria, ira, invida, accidia e gola e delle passioni e miserie psicologiche che rendono la vita un’anticamera dell’inferno quali tristezza, ansia, paura, depressione, scoraggiamento, chiusura in se stessi, meccanismi di difesa, ferite sanguinanti che generano mille disagi e problemi?
E poi liti, discordie, tensioni, polemiche, divisioni, rancori, rivalità, chiacchiere infinite, volgarità, bassezze, meschinità, piccinerie di ogni genere? La Divina Volontà libera da tutto questo perché rende i suoi discepoli partecipi della sua Potenza e del suo Amore: cioè liberi, ricchi e felici.
5. “La metafora dello straccione”.
La splendida metafora che Gesù adopera ci fa comprendere bene questa “chiamata”. Noi, dopo il peccato originale (e i molti attuali che abbiamo commesso) siamo degli straccioni in cenci che abitano in un tugurio, esposti a 1000 pericoli e campano di elemosine, andando in giro ad elemosinare a destra e a manca quel poco di affetto, amore e comprensione che tutti gli uomini cercano, ma che quasi nessuno trova, perché le altre creature e nostri fratelli e sorelle sono non meno straccioni di noi ed hanno loro stessi bisogno di ciò che in essi noi cerchiamo.
Il Re Divino, nella sua misericordia, ha voluto riscattarci da questa condizione: e non solo rivestirci e ridarci la dignità di figli di Dio (pensare alla parabola del figliol prodigo), ma renderci partecipi della sua VITA DIVINA ed ETERNA FELICITA’.
Ora, Dio è perfettamente felice nel suo eterno e trino e amore; è onnipotente perché tutto gli è soggetto; è ricchissimo perché possessore di ogni bene. Tutti questi suoi attributi e caratteristiche sono contenuti nell’atto della Sua Volontà che li racchiude e possiede e li ha sprigionati e comunicati nel “FIAT” della Creazione.
Chi trova l’unione con la Divina Volontà vivrà la felicità già su questa terra, vivrà la comunione con tutte le creature (amici e nemici) e con tutto il creato, sarà talmente ricco di gioia e di amore di Dio da smettere di elemosinarlo, ma - pur accogliendo l’amore e l’affetto di chiunque - sarà dedito a darlo sempre, dovunque e a tutti.
6. Come iniziare a vivere nella Divina Volontà?
Anzitutto con la recita quotidiana (mattutina) dell’atto preventivo.
Molto importante è richiamare il più possibile l’unione attuale con la Divina Volontà attraverso la giaculatoria del giorno, che porta nella giornata i frutti della meditazione e la pratica del fioretto quotidiano (che ha lo stesso fine).
Poi, evidentemente, stare lontani da ogni forma di peccato anche minimo (che è la negazione radicale e fatale del FIAT supremo) e da tutto ciò che, in qualunque modo, può allontanarci dall’unione con Dio e la sua Santa Madre che, in questo cammino, è guida suprema e sicura.
Preghiera dell’anima alla Madre Regina del Fiat supremo:
O Divina Maria, Vergine santissima del “Fiat mihi”, concedimi la grazia inestimabile di aprirmi al dono della Divina Volontà, preservami da ogni minima forma di allontanamento da Essa e ammettimi, alla Tua presenza e nel Tuo Cuore Immacolato, a conoscere e vivere nel Regno del FIAT supremo, per trovare in esso pace, felicità, gioia e pienezza di vita.
Fioretto del giorno:
Fare una visita alla Madonna ed offrirLe 3 Ave Maria in ricordo dei tre “Fiat” (Supremo, Fiat Mihi e mio personale) chiedendole umilmente di accogliere il dono della Divina Volontà.
Giaculatoria del giorno alla Divina Volontà:
“Adveniat regnum tuum, adveniat regnum Mariae!”
Atto preventivo di unione con la Divina Volontà
(da recitare ogni mattina)
Gesù, Ti amo con la tua Volontà! Vieni Divina Volontà, a pregare in me e poi offri questa preghiera a Te, come mia, per soddisfare alle preghiere di tutti e per dare al Padre la Gloria che dovrebbero dargli tutte le creature.
Gesù, Ti amo con la tua Volontà! Vieni, Divina Volontà, ad abbracciare in me tutto quello che vuoi che oggi io faccia; che tutto sia nella tua Divina Volontà per darti il ricambio di amore, adorazione, gloria, come se tutte le creature aprendo gli occhi Ti avessero dato questo contraccambio completo.
Gesù, Ti amo con la tua Volontà! Vieni, Divina Volontà, a pensare nella mia mente.
Vieni, Divina Volontà, a circolare nel mio sangue.
Vieni, Divina Volontà, a guardare nei miei occhi.
Vieni, Divina Volontà, ad ascoltare nelle mie orecchie.
Vieni, Divina Volontà, a parlare nella mia voce.
Vieni, Divina Volontà, a respirare nel mio respiro.
Vieni, Divina Volontà, a palpitare nel mio cuore.
Vieni, Divina Volontà, a muoverti nel mio moto.
Vieni, Divina Volontà, a camminare nei miei passi, per andare in cerca di tutte le creature e chiamarle a Te.
Vieni, Divina Volontà, nel mio scrivere e scrivi la tua legge nell'anima mia.
Vieni, Divina Volontà, nel mio leggere ed imprimi le tue Verità, come vita, nel mio cuore.
Vieni, Divina Volontà, ad operare nelle mie mani.
Vieni, Divina Volontà, a soffrire nel mio soffrire e la mia anima, unita con la tua Volontà, sia il Crocifisso vivente immolato per la gloria del Padre.
Vieni, Divina Volontà, ad offrire nel mio offrire, perché tutto in me chieda del Padre la gloria e la santificazione delle anime.
Gesù, Ti amo con la tua Volontà! Vieni, Divina Volontà, ad adorare in me. E poiché la tua Volontà moltiplica gli atti all'infinito, così intendo darti soddisfazione come se tutti partecipassero alla Santa Messa nella tua Divina Volontà; ed intendo dare a tutti il frutto del Santo Sacrificio ed impetrare per tutti la salvezza e la santificazione nel Divin Volere.
Gesù, Ti amo con la tua Volontà! Vieni, Divina Volontà in questa comunione mia con Te; vieni, perché io intendo non solo donarti all'anima mia, ma a tutte le anime che non Ti ricevono, per riparare i nostri peccati e dare gloria al Padre.