IIIª MEDITAZIONE (1ª parte)
Volume 13° – Ottobre 21, 1921
Vi ringrazio di essere venuti a questo nuovo incontro del Divin Volere. Voglio vedere insieme con voi alcuni brani che riguardano la Passione di Gesù.
Questo primo brano tratta del traffico che l’anima può fare con Gesù, con le sue sofferenze, con la sua Passione, riflettendo e pensando su di esse. E’ come se mettesse in banca queste somme immense e ne riscuotesse il doppio.
Il brano è tratto dal Volume 13° - 21 ottobre 1921.
Stavo pensando - dice Luisa - alla Passione del mio dolce Gesù, onde, nel venire, mi ha detto: “Figlia mia, ogni qualvolta l’anima pensa alla mia Passione, si ricorda di ciò che ho sofferto o Mi compatisce, si rinnova in lei l’applicazione delle mie pene, il mio Sangue sorge per inondarla e le mie piaghe si mettono in via per sanarla se è piagata o per abbellirla se è sana, e tutti i miei meriti per arricchirla. Il traffico che fa è sorprendente, è come se mettesse al banco tutto ciò che feci e soffrii e ne riscuotesse il doppio. Perciò, tutto quel che feci e soffrii sta in continuo atto di darsi all’uomo, come il sole sta in continuo atto di dare luce e calore alla terra”.
Alcuni potrebbero pensare che Gesù è vissuto, ha sofferto ed è morto e risorto e ciò che Lui ha fatto è finito; invece non è affatto così. Tutto quanto Lui ha fatto, la sua Divina Volontà lo mantiene vivo, lo mantiene sempre in atto sopra l’uomo, per venirgli incontro, per fargli dono di queste cose. Gesù dice:
“Il mio operato non è soggetto ad esaurimento: solo che l’anima lo voglia, riceve il frutto della mia Vita”.
Gesù ci offre la sua Vita, i frutti di essa, i suoi meriti, le sue piaghe per guarirci, il suo Sangue per lavarci, le sue sofferenze per arricchirci e tutto il resto che Lui ha fatto, Lui ce lo offre in diversi modi ed uno di questi modi sono i sette Sacramenti. Lui ha disposto tutto perché la Chiesa potesse attingere dal tesoro inesauribile della sua Vita, Passione e Morte, per mezzo dei santi Sacramenti; però i Sacramenti non sono gli unici mezzi che Gesù ha lasciato alla sua Chiesa, perché i Sacramenti Gesù li ha nel suo Cuore e Lui li può esercitare quando vuole, come vuole, Lui non è limitato, non è costretto ad esercitarli soltanto quando la sua Chiesa li esercita, perché Lui è Dio, quindi può esercitarli quante volte vuole, con chi vuole, anche, se occorre, senza l’intervento, senza la mediazione della sua Chiesa. E’ vero che di solito, la via normale, regolare è di andare attraverso i Sacramenti, ma non tutti possono avvicinarsi a questi Sacramenti e, Gesù, che tanto vuole bene all’uomo e lo vuole guarire, salvare, santificare, Lui stesso può applicare questi Sacramenti, in forme sconosciute alla Chiesa, perché Lui ne è il Padrone dei Sacramenti. E’ questo che Lui sta spiegando qui: un altro modo, un’altra forma per la quale Lui arricchisce le anime.
La Chiesa insegna due vie principali per cui Dio dà la sua Grazia Santificante all’anima: la preghiera ed i Sacramenti. E questo modo di fare, di ricordare la Passione di Gesù cade in questo campo della preghiera, l’unione intima con Gesù.
Gesù dice:
“Sicché, se si ricorda venti, cento, mille volte della mia Passione, tante volte di più godrà gli effetti di essa”.
Vedi, non è necessario andare alla Santa Messa per godere gli effetti della Passione di Gesù, si può godere di essi quante volte si vuole; mentre per la S. Messa è una volta o due al giorno e poi basta. Invece, Gesù ha detto: “Pregate sempre”. Vale a dire: stare in continuo contatto con Lui, in comunione con Gesù, pensando sempre ai suoi dolori, alle sue sofferenze, alla sua Passione.
“Sicché, se si ricorda venti, cento, mille volte della mia Passione, tante volte di più godrà gli effetti di essa. Ma quanti pochi sono quelli che ne fanno tesoro! Con tutto il bene della mia Passione, si vedono anime deboli, cieche, sorde, mute, zoppe, cadaveri viventi che fanno schifo, perché la mia Passione è messa in oblio”.
La Passione di Gesù è il mezzo che Dio Padre ha scelto per salvare il mondo. Allora chi vuole godere di questo beneficio sommo della eterna salvezza, lo può fare, in ogni momento del giorno e della notte; ma quanti pochi sono coloro che sanno approfittarne! E quindi le anime rimangono misere, piene di difetti, di passioni, deboli, nell’oscurità, nelle tenebre, malate… E tutto perché non fanno quello che Gesù vuole, non si mettono in contatto con i rimedi, non prendono le medicine, non si sottopongono alle cure, che è la contemplazione, la considerazione della Passione di Gesù; non prendono queste cose che Gesù ha sofferto, non ne prendono e non le fanno proprie. E quindi l’anima rimane povera e Gesù rimane ricco, ma col dolore dell’ingratitudine delle creature.
“La mia Passione è messa in oblio. Le mie pene, le mie piaghe, il mio Sangue sono fortezza che toglie le debolezze, è luce che dà vista ai ciechi, è lingua che scioglie le lingue ed apre l’udito, è via che raddrizza gli zoppi, è vita che risorge i morti. Tutti i rimedi che ci vogliono all’umanità, nella mia Vita e Passione ci sono!”
Questo è forte: “Tutti i rimedi che ci vogliono all’umanità, nella mia Vita e Passione ci sono!” Poi, se l’anima continua con le sue solite debolezze, peccati e mancanze e non ne esce fuori, non è per colpa di Gesù, ma c’è qualcosa dentro l’anima stessa che è storta, che l’anima però con l’aiuto di questa Passione di Gesù può drizzare; può riacquistare la vista, l’udito, la parola, il fiuto spirituale, l’odorato. Può essere guarita pienamente, pienamente! Quindi se noi non guariamo, in noi c’è qualcosa che manca, nel nostro amore verso Gesù, nella gratitudine, nella riconoscenza verso un Dio-Uomo che ha tanto fatto e sofferto per amor nostro!
“Tutti i rimedi che ci vogliono all’umanità, nella mia Vita e Passione ci sono. Ma le creature disprezzano la medicina e non si curano dei rimedi; e perciò si vede che con tutta la mia Redenzione, lo stato dell’uomo perisce come infettato da una tisi incurabile”.
Diamo uno sguardo al povero mondo in cui viviamo: è lacerato, straziato, è sdraiato per terra, è sfinito, non ha la forza; è moribondo questo mondo in cui viviamo, fa pena, veramente! E tuttavia, c’è il Dottore celeste, il Medico celeste, ci sono le medicine che sono ben capaci di cambiare la sorte di questa umanità decaduta così in basso! E l’uomo non vuole prendere le medicine, non vuole sottostare alle cure del Medico! Che cosa può fare Iddio? Solo distruggere l’uomo e ricominciare da capo con quelli che vogliono impegnarsi, adoperarsi per la sua gloria.
“E perciò si vede che con tutta la mia Redenzione, lo stato dell’uomo perisce come infettato da una tisi incurabile. Ma quello che più Mi addolora è il vedere persone religiose che si affaticano per acquisti di dottrine, di speculazioni, di storie e, della mia Passione: nulla! Sicché la mia Passione molte volte è sbandita dalle chiese, dalla bocca dei sacerdoti, sicché il loro parlare è senza luce e i popoli restano più digiuni di prima”.
Quanto è grande il dolore del Cuore di Gesù per questo! Le persone religiose che si danno da fare per ogni genere di scienza, di conoscenza, di istruzione, meno che della Passione di Cristo! Ma sono loro che si sono votati al Signore per seguire Gesù, Lui, per predicare Lui, per farlo conoscere nel mondo, ed invece fanno conoscere tutte le scienze umane, sociali, politiche, economiche, tutto il resto, meno che Gesù! Sono falliti nel loro scopo per cui Gesù li ha creati!... E le conseguenze: tristissime!… “Sicché la mia Passione molte volte è sbandita dalle chiese, dalla bocca dei sacerdoti, sicché il loro parlare è senza luce e i popoli restano più digiuni di prima!” Parlano, parlano, parlano!… Ma il parlare di molti sacerdoti è un pane duro, non digeribile, senza luce, senza forza, non tocca il cuore dell’uomo, e i popoli restano più digiuni di prima! Ed è meglio non parlare che parlare nella forma in cui parlano alcuni!