[AUDIO] Meditazione sul 1° volume
capitoli 10-11
La confessione generale e la chiusura definitiva dei conti e dei ricordi del nostro passato.
L'imitazione di Gesù fondamento della santità.
Far scomparire tutte le creature e imparare a vedere l'opera di Gesù (e quindi la Divina Volontà) in tutto e dappertutto.
Vivere solo di Lui e per Lui.
Volume 1 - Capitolo 10
Gesù non vuole che perda più il tempo pensando al suo passato.
Finalmente, un giorno, riprendendomi, mi disse: “Non voglio che ci pensi. Quando un’anima si è umiliata convinta d’avere fatto male ed ha lavato l’anima sua nel Sacramento della Confessione, ed è pronta a morire anziché offendermi, [il continuare a pensare al male commesso] è un affronto alla mia misericordia, è un impedimento a stringerla all'amore mio, perché sempre cerca, la sua mente, d’involgersi nel fango passato; m’impedisce ancora [di] farle prendere voli verso il Cielo, perché [sta] sempre con quelle idee racchiuse in se stessa, se cerchi di pensarvi. E poi, vedi, Io non ricordo più niente, Me ne sono perfettamente dimenticato. Ci vedi tu alcunché [di] rancore od ombra da parte mia?”
Ed io Gli dicevo: “No Signore, sei tanto buono”. Ma mi sentivo spezzare il cuore per tenerezza.
“Ebbene, vorrai portare tu innanzi queste cose?”
Ed io: “No, no, non voglio”.
E Lui: “Pensiamo ad amarci a vicenda ed a contentarci”.
D’allora in poi non ci pensai [più] tanto; facevo quanto più potevo per contentarlo, e Lo pregavo che Lui stesso m’insegnasse il modo come dovevo fare per riparare il tempo passato. E Lui mi diceva: “Sono pronto a fare quel che tu vuoi. Vedi, la prima cosa che ti dissi che volevo da te, era l’imitazione della mia Vita; dunque, vediamo che cosa ti manca”.
“Signore - Gli dicevo - mi manca tutto, non ho niente”. “Ebbene - mi diceva - non temere, a poco a poco faremo tutto. Conosco Io stesso quanto sei debole, ma è da Me che devi prendere forza”.
Volume 1 - Capitolo 11
Per l’anima le creature devono scomparire; essa deve guardare solo Gesù, ed agire solo con Gesù e per Gesù.
(Non ricordo in filo, ma come posso le dirò). E soggiungeva: “Voglio che sii sempre retta nel tuo operare: [con] un occhio guarda a Me, e [con] l’altro occhio quello che stai facendo; voglio che le creature ti scompariscano affatto. Se sei comandata non guardare le persone, no, ma devi pensare che Io stesso voglio che tu faccia quel che ti viene comandato; quindi, coll'occhio fisso in Me, non giudicherai nessuno, non guarderai se la cosa è penosa o gustosa, se puoi o non puoi farle. Chiudendo gli occhi a tutto questo li aprirai per guardare Me solo, Mi porterai teco insieme pensando che ti sto fisso guardando; mi dirai: “Signore solo per Te lo faccio, per Te solo voglio operare, non più schiava delle creature”. Onde se cammini, se operi, se parli, in qualunque cosa che farai, il solo tuo fine dev'essere di piacere a Me solo. Oh, quanti difetti eviterai se farai così!”
Altre volte mi diceva: “Voglio pure che se le persone ti mortificano, t’ingiuriano, ti contraddicono, [tu tenga] lo sguardo ancora fisso in Me, pensando che di propria [mia] bocca ti sto dicendo: ‘Figlia, sono proprio Io che voglio che soffri questo, non le creature; allontana da loro lo sguardo, ma Io e tu sempre [solo guarda], tutte le altre [creature] distruggile. Vedi, voglio renderti bella per mezzo di queste sofferenze, ti voglio arricchire di meriti, lavorare l’anima tua, renderti simile a Me’. [Di quelle sofferenze] tu Me ne farai un presente, Mi ringrazierai affettuosamente, sarai grata a quelle persone che ti danno occasione di soffrire, ricompensandole con qualche benefizio. Così facendo camminerai retta innanzi a Me, tutte le cose non ti daranno più inquietudine e godrai sempre pace”.