[1] ANTOLOGIA di MEDITAZIONI sulla DIVINA VOLONTÀ
Come tutti vivono nella Divina Volontà
Meditazione di Roberto Lorenzetto
“Dolce capire che non sono più solo ma che sono parte di una immensa Vita, che generosa risplende intorno a me” (dal canto di S. Francesco).
S. Francesco aveva compreso di essere “QUALCUNO” solo perché faceva parte del disegno di Dio, di una realtà tutta Divina.
Ma quanti, anche ai nostri giorni non ne sono convinti, anzi arrivano addirittura a pensare il contrario: io sono perché sono indipendente; io posso stare e fare anche da solo; io con il mondo e con gli altri non ho nulla da spartire.
Niente di più falso! Gesù dice nel Vol.30 – 20/3/1932:
“Figlia buona, tu devi sapere che la mia Divina Volontà possiede e contiene dentro di Sé tutto: tutte le gioie, tutte le bellezze; da Essa tutto esce e senza sperdere nulla; tutto contiene in sé. Sicché tutti vivono in Essa, con questa differenza: che chi con tutta sua volontà vuole vivere in Essa e si fa soggiogare dal suo dominio, vive da figlia. E come figlia viene costituita ereditiera delle gioie, delle bellezze, dei beni della madre sua, in modo che questa Madre Divina è tutta intenta ad abbellire, arricchire ed a fare gioire la figlia sua.
Invece chi vuole vivere di volontà umana (come che non facesse parte di un disegno tutto Divino e dipendere da Esso), e non si fa soggiogare dal suo dominio, vive in questa santa Volontà, ma vive non da figlia, ma da estranea; e tutte le gioie si convertono per la creatura in amarezze, le ricchezze in povertà, le bellezze in bruttezze, perché, vivendo da estranea, vive come appartata dai beni che la mia Divina Volontà possiede, e giustamente merita che nulla possieda di bene.
Il suo volere umano che la soggioga, le dà quello che tiene: passioni, debolezze, miserie”.
S. Francesco lo aveva compreso per ispirazione e non in modo perfetto, mentre a noi, invece, ci è rivelato per grazia da Gesù stesso, in Persona ed in modo perfetto!!! Quindi non dovrebbe, su questo punto, esserci in cuor nostro nessun dubbio.
NESSUNO SI PUÒ SOTTRARRE DA QUESTA REALTÀ: La Adorabile Volontà di Dio, voluta o permissiva, accettata e amata dalla creatura, o subìta perché la creatura vuole vivere con sé stessa, per sé stessa, e di sé stessa.
La creatura che vive dentro in questa Volontà voluta, prima di ogni altra cosa, la riconosce, poi la ama, e poi VOLUTAMENTE, si fa dominare da Essa, sapendo che è Dio stesso a volerla e a prepararla e a porgergliela espressamente, per lei, affinché la viva come una sua figlia, appena partorita dalla madre, che nulla conosce, che nulla vuole, che nulla può e nulla possiede, e mentre nulla può e nulla possiede, può tutto e possiede tutto, perché sua madre, la Divina Volontà, le si dona completamente.
L’altro modo di vivere la Volontà di Dio, (quella permissiva), è il non riconoscerla, è il non accoglierla come dono d’amore fatto da Dio, preferendo di decidere di propria volontà, come si deve vivere, cosa si deve fare e cosa deve decidere.
Inevitabile e certissimo che in questo secondo modo di vivere, Dio, Gesù rimarrà ai bordi della nostra strada, non interverrà assolutamente, lasciandoci completamente liberi; ma la strada, quella che aveva preparata per noi fin dall'eternità (la nostra pagina scritta da Lui), quella strada la dovremo percorrere comunque; anzi quella strada la dovremo percorrere da soli, senza di Lui.
Avremo il nostro bell'affanno a chiamarlo nel momento del bisogno, perché venga in nostro aiuto, ma se noi abbiamo deciso di rifiutare il suo disegno per attuare il nostro progetto, come potremo chiederGli aiuto, il farlo potrebbe arrivare, anche se inconsciamente, ad essere quasi una offesa alla Sua Paternità.
Io scelgo e io devo provvedere! Povero me! Poveri noi! A cosa potremo provvedere!? Cosa potremo fare, se non siamo capaci nemmeno di dire “Abbà, Padre!”, se lo Spirito di Gesù non lo viene a dire in noi!!! Quale differenza abissale passa fra il vivere nella Divina Volontà e il fare la Volontà di Dio!
Qui è bene precisare, onde fugare ogni falso concetto e ogni equivoco, che il vivere nella Divina Volontà, non è solamente chiamarla in noi in ciò che stiamo per fare, (questa è una parte) ma è soprattutto chiamarla in noi a fare quello che ci apprestiamo a fare, per poi farci dominare da Essa nella realizzazione di quello per la quale La abbiamo chiamata, anche fosse cosa diversa da quella che noi avevamo pensato di realizzare, certi e felici in noi stessi di quel disegno deciso da Lei, pensando che quel disegno è stato preparato per noi fin dell’eternità, ed è il nostro migliore bene.
Non ci imporrà nulla; Lei ce lo proporrà quel momento di vita da vivere, e ci chiederà attimo dopo attimo di accoglierlo in noi come fosse anche disegno e volontà nostra.
La Divina Volontà è una Madre che ama i suoi figli come nessuna altra madre al mondo sa amare. Anche avessimo 90, o 100 anni, fra le sue braccia siamo e saremo sempre dei neonati.
Dice Gesù, che è tanto il suo amore per i figli che vivono in braccio suo come bambini appena partoriti, senza una volontà operante, che li ricolmerà di gioie senza fine, di bellezza e di beni senza limiti, li circonderà di quell'amore che solo può uscire dal cuore di Dio, che è il suo Cuore.
Pensiamo quale disavventura per la creatura, volere vivere come separata dalla Divina Volontà: è come il vivere di una persona racchiusa dentro un recinto di belve feroci, che in ogni momento la vogliono aggredire per farle del male, se non addirittura toglierle la vita. Che brutto vivere, fratelli! Fuori della Divina Volontà come vita, tutto ci preoccupa, tutto ci spaventa, tutto ci rattrista, tutto ci addolora, tutto ci infastidisce, tutto ci tormenta.
Quanto bene vive invece l’anima abbandonata volontariamente fra le braccia della Divina Volontà; questa creatura non deve pensare più a niente, perché a tutto penserà la Volontà di Dio, Essa sarà la fonte della sua felicità, la causa della sua bellezza e della sua pace, sarà la sorgente sempre nuova del suo amare.
Anche a volerlo, nessuno, nessuno e nulla può vivere fuori della Divina Volontà; nemmeno l’inferno. Tutto è compreso dentro questo cerchio infinito, nulla è e può esistere fuori di esso. Ma il viverne separati, dice Gesù, sarebbe come un braccio che volesse vivere distaccato dal corpo, non potrebbe, ne morirebbe subito, e non vivere nella Divina Volontà, è vivere separati da Gesù, e vivendo separati da Gesù e molto facile perdere la propria anima.
E nelle tetre prigioni dell’inferno, quelle che nella vita avrebbero dovuto essere gioie, felicità e beatitudini, si cambieranno in tante pene e in tanti tormenti eterni.
Mi viene il pensiero che ogni nostro atto non vissuto nella Divina Volontà ma con la nostra volontà umana, al momento del nostro incontro personale con Dio, sarà per noi come un capo accusatore, del quale il buon Dio ci chiederà conto, (anche se si trattasse di cose sante), e questi atti saranno la causa e motivo della nostra permanenza in purgatorio.
“Nulla sfugge dalla mia Volontà, neppure l’inferno, e siccome non La hanno amata in vita, sono vissuti come membra distaccate da Essa, ma sempre dentro non fuori.
Ora in quelle tetre prigioni, le gioie, le felicità, le beatitudini della mia divina Volontà si cambieranno in pene ed in tormenti eterni”.
Gesù non vuole spaventare nessuno, vuole solo farci conoscere la verità, perché è con la Verità che ci farà liberi.
“Perciò il vivere nel mio Volere non è nuovo, come alcuni credono. Tutti vivono in Essa, buoni e cattivi. Se si vuole dire di nuovo, è il modo di vivere (cioè il viverci dentro). Chi La riconosce come atto di vita continuo, chi Le dà il dominio in tutti gli atti suoi (perché il vivere in Essa è la santità di ogni istante che riceve la creatura), si può dire che cresce (la fa crescere) continuamente in santità, ma santità imboccata dalla mia Volontà, cresciuta insieme con Essa. Sicché sente per vita più la mia Volontà che la sua stessa vita”.
C’è chi pensa che questo del vivere nella Divina Volontà sia una cosa nuova, ma in realtà non è così; sempre e da sempre si è vissuti in Essa, senza conoscerLa certo, ma abbiamo sempre vissuto dentro i suoi confini e nei suoi infiniti recinti.
Ora è venuto il tempo di prenderne coscienza e di iniziare un cammino nuovo, modificando il nostro modo di vivere, per vivere stabilmente, coscientemente e volutamente in questa Adorabile Volontà Divina, come Dono assoluto di Dio per noi.
È venuto il tempo di calpestare una terra nuova; di alzare gli occhi per guardare nuovi orizzonti, terra e orizzonti di paradiso. Dio ora ci chiama per nome, e ci tende la mano per prendere la nostra mano o per iniziare o per continuare, questo cammino di cielo, su questa strada che sale fino dentro il Cuore Stesso di Gesù.
Prima vivevamo senza conoscere e senza sapere, ora vivremo conoscendo, anzi è meglio dire “riconoscendo” questa Divina Volontà, nell'atto continuo della nostra vita, attimo dopo attimo, azione dopo azione; non per un attimo sì e un attimo no, non per una azione sì e per una azione no, ma in ogni attimo e in ogni azione; così daremo a Lei il dominio di disporre, di agire, di dirigere questi nostri attimi di vita, secondo i suoi disegni.
Vivere nella Divina Volontà (alla quale Dio tutti chiama), non è la santità di alcuni attimi o di alcuni momenti, ma è la santità di ogni istante, con la quale viene ricoperta la creatura. È una santità tutta Divina, perché a viverla nella creatura sarà Gesù stesso con la sua SS. Umanità; quindi della creatura non rimarrà che la scorza esterna del suo corpo, ma l’autore dell’atto in realtà sarà Gesù, quindi sarà la stessa santità di Dio che animerà e riempirà la creatura.
“Invece chi non vive in Essa, nonostante che ci stia dentro, non La riconosce in ogni suo atto, e vive come se vivesse da Lei lontana e non ricevesse l’atto continuo della sua vita, anche se (in realtà) lo riceve. In questo modo non si forma la santità del vivere nel mio Volere, ma al più la santità delle circostanze.
Sicché si ricordano della mia Volontà quando le opprime un bisogno, un dolore, una croce, le sentite esclamare: “Sia fatta la Divina Volontà!” E in tutto il resto della loro vita, la mia Volontà dove era? non stava già con loro contribuendo a tutti i loro atti? Stava, ma non La riconoscevano”.
Mi verrebbe quasi da dire che è troppo comodo affidarsi alla SS. Volontà di Dio quando non si sa più a chi rivolgersi e non si sa più cosa fare!
Davvero Gesù avrebbe ragione di dirci:
“E in tutto il resto della tua vita, dove mi tenevi? Dove stavo e dove ero? Che posto occupavo nella tua esistenza?
Ora ricorri a Me, nel dolore e nella prova, e fino ad ora dove sei stato?
Io ero sempre con te e bussavo alla porta del tuo cuore per incontrarti e fare vita con te, ma tu non mi hai aperto, non mi hai permesso di entrare in te per fare vita comune! Sai quanto freddo ho sofferto nell'aspettare che ti accorgessi di Me?
Sai quanta solitudine ho sofferto? Quante lacrime ho dovuto versare perché il mio diletto figlio (o figlia) era tutto preso dalle sue cose, invece di aprire le porte della sua vita alla mia Volontà Santissima?
Ti ho creato con le mie stesse mani. Anche se mi sono servito dei tuoi genitori, Io ti ho creato, ma tu non mi hai accolto nella tua vita, se non in pochi momenti e in poche occasioni. Il più delle volte mi hai accolto per chiedermi di soddisfare i tuoi desideri, per aiutarti nelle tue difficoltà, per liberarti dai tuoi dolori; e per tutto il resto della tua vita dove stavo Io per te?
Pensa quanto diverso è il Nostro pensiero dal tuo: tu ci chiedi di liberarti, invece siamo Noi che ti doniamo quelle difficoltà, quei dolori, quelle avversità, al fine di scuotere il tuo cuore per farci, da te, riconoscere, perché ti accorgi finalmente di Me e Mi faccia fare vita della stessa tua vita! Sei stato più cliente che amante appassionato! (Questo è un dolce richiamo d’amore fatto da chi ci ama alla follia: Gesù!)
Aprimi le porte della tua vita! Fammi entrare e fammi regnare in te come unico e vero Re, e quello che ne avrai in cambio sarà tanta santità, tanta luce, tanta bellezza, tanta forza, tanta costanza, tanta bontà e tanto amore, da affogare la tua anima, fino a rimanere assorbita dentro il mio Cuore”.
Questo è quello che Gesù potrebbe dire, e con tutta ragione, ad ognuno di noi.
Quel “Spalanchiamo le porte a Cristo” che tante volte ha gridato San Giovanni Paolo II, penso e credo che voglia dire proprio questo: Liberiamo Dio dalla prigione dove Lo abbiamo rinchiuso col vivere con la nostra volontà, per lasciarlo libero di entrare in casa nostra, nella nostra anima e nel nostro corpo, per farlo regnare come vero Re, come vero Sovrano, come Padre, come vero Papà che ci ama da impazzire.
Questo sarà il vero trionfo del “FIAT” sulla creazione: il Suo totale dominio nel cuore dell’uomo, nel nostro cuore! Fatto questo, Dio avrà fatto tutto e noi avremo trionfato con Lui Dio, sulla nostra stessa esistenza: Fino ad ora abbiamo vissuto da schiavi della nostra volontà, ora col vivere nella Divina Volontà vivremo da principi regnando nel nostro cuore in compagnia con Gesù Re.
FIAT!!!