“Chi vive nella mia Volontà perde il suo temperamento ed acquista il mio. Sicché nell'anima che fa la mia Volontà si scorge un temperamento piacevole, attraente, penetrante, dignitoso ed insieme semplice, d'una semplicità infantile; insomma mi rassomiglia in tutto. Anzi di più ancora, tiene in suo potere il temperamento come lo vuole e come ci vuole; siccome vive nella mia Volontà prende parte alla mia potenza, quindi tiene le cose e se stesso a sua disposizione, quindi a seconda le circostanze e le persone con cui tratta, prende il mio temperamento e lo svolge”.
Ed io: “Dimmi, mi dai un primo posto nel tuo Volere?”
Gesù ha sorriso: “Sì, sì, te lo prometto, dalla mia Volontà non ti farò uscire giammai, e prenderai e farai ciò che vuoi”.
Ed io: “Gesù, voglio essere povera povera e piccola piccola, delle stesse cose tue non voglio niente, meglio che le tieni tu stesso, solo te voglio; e come mi bisognano le cose, tu me le darai, non è vero, o Gesù?”
E Gesù: “Brava, brava alla figlia mia! Finalmente ho trovato una che non vuole niente. Tutti vogliono qualche cosa da me, ma non il Tutto, cioè me solo, mentre tu col non voler niente hai voluto tutto; e qui sta tutta la finezza e l’astuzia del vero amore”.
(Libro di Cielo 11° Volume - 24 febbraio 1912)