Il mio sempre amabile Gesù è venuto, ma chi può dire quanto si mostra sofferente! Pare che sente in sé tutte le pene delle creature, e sono tante che cerca ristoro e sollievo. Ora dopo d’averlo tenuto con me in silenzio, ed io per ristoro gli dicevo le mie sciocchezze d’amore aggiungendo baci e carezze, così pareva che si sollevasse, e poi mi ha detto:
“Figlia mia, la vita del tuo cuore fa che sia tutta amore, non fargli entrare più niente, perché io voglio prendere cibo da dentro il tuo cuore, e se non trovo tutto amore non sarà per me cibo gustoso. In quanto alle altre parti di te, potrai dare loro ad ognuna il suo uffizio, cioè alla mente, alla bocca, ai piedi, a tutti i tuoi sensi, a chi l’adorazione, a chi la riparazione, a chi la lode, il ringraziamento e tutto il resto, ma dal cuore voglio solo amore”.
(Libro di Cielo 10° Volume - 23 ottobre 1911)