Gesù continuava a farsi vedere a me vicino, e mi ha detto:
“La mia persona è circondata da tutte le opere che si fanno dalle anime, come da una veste; ed a misura della purità d’intenzione e dell’intensità dell’amore con cui si fanno, così mi danno più splendore, ed io darò a loro più gloria, tanto che nel giorno del giudizio le mostrerò a tutto il mondo per far conoscere a tutto il mondo come mi hanno amato ed onorato i miei figli ed il modo come io onoro loro”.
Prendendo un’aria più afflitta ha soggiunto: “Figlia mia, che sarà di tante opere anche buone fatte senza retta intenzione, per usanza e per fine d’interesse? Quale vergogna non sarà di loro nel giorno del giudizio, nel vedere tante opere buone in sé stesse, ma marcite dalla loro intenzione, che invece di rendere loro onore come a tante altre, le stesse loro azioni renderanno a loro vergogna? Perché non sono le opere grandi che miro, ma l’intenzione con cui si fanno; qui è tutta la mia attenzione”.
(Libro di Cielo 2° Volume - 7 maggio 1899)