“Figlia mia, tutto il mondo è sottosopra e tutti stanno in aspettativa di cambiamenti, di pace, di cose nuove. Gli uomini si uniscono per conferire e si meravigliano che non sanno concludere alcunché e venire a serie decisioni, sicché la vera pace non spunta e tutto si risolve in parole, ma nulla in fatti, e sperano che altre conferenze possano servire per decisioni serie, ma invano aspettano.
E intanto, in questo aspettare stanno tutti in timore, e chi si prepara a nuove guerre, chi spera nuove conquiste; ma con ciò i popoli si immiseriscono, si spogliano vivi e, mentre aspettano, stanchi dell’era triste che li involge, torbida e sanguinante, aspettano e sperano un’era nuova in cui la ‘Volontà di Dio si faccia in terra come in cielo’.
Tutti sono in aspettazione di questa era nuova, stanchi dell’era presente, ma senza sapere quale sia questa novità, questo cambiamento, come non lo sapevano quando Io venni sulla terra. Questa aspettazione è un segno certo che l’ora è vicina; ma il segno più certo è che Io vado manifestando ciò che voglio fare, e che, rivolgendomi ad un’anima, come mi rivolsi alla mia Mamma nello scendere dal cielo in terra, le comunico la mia Volontà ed i beni e gli effetti che Essa contiene, per farne un dono a tutta l’umanità”.
(Libro di Cielo 15° Volume - 14 luglio 1923)