Stavo leggendo ciò che riguardava la Divina Volontà, e sentivo tale impressione, come se vedessi scorrere nelle parole scritte una vita divina viva e palpitante; sentivo la forza della luce, la vita del calore del cielo, la virtù come operante del Fiat Divino in ciò che leggevo, e ringraziavo di cuore il mio Gesù che con tant'amore si era benignato di farmi scrivere. Ma mentre ciò facevo, il mio amato Gesù, come non potendo contenere lui stesso i sussulti del suo cuore, è uscito da dentro il mio interno e gettandomi le sue braccia al collo mi ha stretta forte al suo cuore per farmi sentire i suoi palpiti ardenti, e mi ha detto:
“Figlia mia, tu ringrazi me che ti ho fatto scrivere ciò che riguarda la mia Volontà, dottrina tutta di cielo e tiene virtù di comunicare la vita palpitante e tutta celeste di essa a chi leggerà questi scritti. La mia Volontà è palpitante in mezzo alle creature, ma vive soffocata dall'umano volere; questi scritti faranno sentire tanto forte il suo palpito, che soffocherà l’umano volere e prenderà il suo primo posto di vita che le spetta, perché la mia Volontà è il palpito e la vita di tutta la creazione.
Perciò il valore di questi scritti è immenso, contengono il valore d’una Volontà Divina; se fossero scritti di oro, questo sarebbe superato di gran lunga dal gran valore che in sé stessi contengono. Questi scritti sono soli, impressi a caratteri di luce fulgidissima nelle pareti della patria celeste, e formano il più bello ornamento di quelle mura della città eterna, in cui i beati tutti restano rapiti e sorpresi nel leggere i caratteri della Suprema Volontà.
Perciò grazia più grande non potevo fare in questi tempi, di trasmettere i caratteri della patria celeste per mezzo tuo alle creature, i quali porteranno la vita del cielo in mezzo a loro”.
(Libro di Cielo 23° Volume - 29 gennaio 1928)