“Tu devi sapere che ogniqualvolta ti manifesto una verità di più sulla mia Volontà, è un connubio di più che formo tra te e me e con tutta l’umana famiglia, è una unione maggiore, è un vincolo più stretto, è un mettere a parte [del]le mie eredità; e come le manifesto [le verità] ne formo scrittura di donazione, e vedendo i miei figli più ricchi e che prendono parte all'eredità, ne sento nuovi contenti e ne faccio festa.
Succede a me come ad un padre, il quale possiede molti poderi, ma questi poderi non sono conosciuti dai figli, sicché non sanno che son figli d’un padre sì ricco. Ora il padre, giunti i figli ad età maggiore, giorno per giorno lo va dicendo ai figli che lui possiede la tale masseria; i figli nel sentire ciò fanno festa e si stringono con più vincolo d’amore intorno al padre. Il padre nel vedere la festa dei figli fa festa e prepara loro un’altra sorpresa maggiore, dice loro: ‘La tale provincia è mia, e poi il tale regno’. I figli ne restano incantati e non solo fanno festa, ma si credono fortunati d’essere figli d’un tal padre. Ma il padre non solo fa conoscere i suoi possedimenti ai figli, ma li costituisce eredi dei suoi beni. Così succede a me.
Ora finora ti ho fatto conoscere ciò che fece la mia umanità, le sue virtù, le sue pene, per costituire l’umana famiglia erede dei beni della mia umanità. Ora voglio passare oltre e voglio [all'umana famiglia] farle conoscere ciò che faceva la mia Volontà nella mia umanità per costituire eredi della mia Volontà, degli effetti, del valore che essa contiene, le nuove generazioni. Perciò sii attenta nell'ascoltarmi e non perdere nulla degli effetti e del valore di questa mia Volontà, per poter essere fedele riportatrice di questi beni e primo vincolo d’unione col mio Volere e di comunicazione per le altre creature”.
(Libro di Cielo 13° Volume - 6 settembre 1921)