Il mio adorabile Gesù si faceva vedere tutto circondato di luce che gli usciva da dentro della sua Santissima Umanità, che lo abbelliva in modo da formare una vista incantevole e rapitrice. Io son rimasta sorpresa, e mi ha detto:
“Figlia mia, ogni pena che soffrii, ogni goccia di sangue, ogni piaga, preghiera, parola, azione, passo, ecc., produsse una luce nella mia Umanità, da abbellirmi in modo da tener rapiti tutti i beati. Ora l’anima, ad ogni pensiero della mia passione, compatimento, riparazione, ecc., che fa, non fa altro che attingere luce dalla mia Umanità ed abbellirsi alla mia somiglianza; sicché un pensiero di più alla mia passione, sarà una luce di più che le porterà un gaudio eterno”.
(Libro di Cielo 11° Volume - 23 aprile 1916)