“Figlia mia, ogni atto, preghiera o pena che l’anima fa entrare nella luce della mia Volontà, diventa luce e forma un raggio di più nel sole dell’eterno Volere. Questi raggi formano la gloria più bella che la creatura può dare al Fiat Divino, in modo che, vedendosi così glorificato dalla sua stessa luce, investe questi raggi di nuove conoscenze che, convertendosi in voci, manifestano all'anima altre sorprese della mia Volontà.
Ma sai tu che cosa formano queste mie conoscenze alla creatura? Formano l’eclissi alla volontà umana, [e] quanto più forte è la luce, quanti più raggi ci sono, tanto più forte la volontà umana resta abbagliata ed eclissata dalla luce delle mie conoscenze, in modo che quasi si sente impotente ad agire e dà il campo all'azione della luce della mia Volontà. La umana volontà resta occupata nell'azione della mia Volontà e le manca il tempo, il luogo di fare agire la sua.
È come all'occhio umano quando si fissa a guardare il sole: la forza della luce investe le pupille e, signoreggiandole, le rende impotenti a guardare altre cose, ma con tutto ciò non ha perduto la vista; è la forza della luce che tiene questa potenza che [a] chiunque la guarda le toglie qualunque altro oggetto e non le fa gustare altra luce”.
(Libro di Cielo 20° Volume - 13 ottobre 1926)