Ho detto a Gesù: “Gesù, amor mio, quanto più parli di questo Volere Divino tanto più mi confondo e temo, e sento tale annientamento che mi sento distruggere e quindi inabilitata a corrispondere ai tuoi disegni”. E lui tutto bontà ha soggiunto:
“E’ il mio Volere che ti distrugge l’umano, ed invece di temere dovresti slanciarti nell'immensità della mia Volontà. I miei disegni su di te sono alti, nobili e divini; la stessa opera della creazione, oh, come resta dietro a questa opera di chiamare te a vivere nel Volere Divino per farvi non vita umana, ma vita divina! E’ uno sbocco più forte del mio amore, è il mio amore trattenuto dalle creature, che non potendo contenerlo lo verso a torrenti verso chi mi ama; e per essere sicuro che il mio amore non venga respinto e malmenato, ti chiamo nel mio Volere in modo che né tu né ciò che è mio resti senza il suo pieno effetto, e resti in piena difesa. Figlia mia, non contristare coi tuoi timori l’opera del tuo Gesù e segui il volo dove ti chiamo”.
(Libro di Cielo 12° Volume - 3 marzo 1919)