“Come nella creazione il mio amore rigurgitò forte, il Regno della mia Volontà è deciso che vuole la sua vita in mezzo alle creature, e perciò sfoggiando con tutta magnificenza, senza guardare ai meriti di loro, con magnanimità insuperabile vuol dare di nuovo il suo regno; solo che vuole che le creature lo sappiano, conoscano i suoi beni, affinché conoscendoli sospirano e vogliono il regno della santità, della luce e della felicità, e come una volontà lo respinse, così un’altra lo chiami, lo sospiri, lo pressi a venire e regnare in mezzo alle creature.
Ecco perciò la necessità delle sue conoscenze: se un bene non si conosce, né si vuole né si ama; perciò esse saranno i messaggeri, i forieri che annunzieranno il regno mio. Le mie conoscenze sul mio Fiat si atteggeranno ora a soli, ora a tuoni, ora a scoppi di luce, ora a venti impetuosi, che chiameranno l’attenzione dei dotti e degli ignoranti, dei buoni ed anche dei cattivi, che come fulmine cadranno nei loro cuori e con forza irresistibile li atterreranno, per farli risorgere nel bene delle conoscenze acquistate; formeranno la vera rinnovazione nel mondo, prenderanno tutti gli atteggiamenti per allettare e vincere le creature, atteggiandosi ora a pacieri che vogliono il bacio delle creature per dar loro il loro, per dimenticare tutto il passato e ricordarsi solo d’amarsi insieme e felicitarsi a vicenda; ora a guerrieri certi della loro vittoria, per rendere certa la conquista che vogliono fare di chi le conosce; ora a preghiere incessanti, che allora cesseranno di supplicare, quando le creature vinte dalle conoscenze del mio Volere Divino diranno: ‘Hai vinto, siamo già preda del regno tuo’; ora a re dominante e spirante amore, che le creature piegheranno la fronte per farsi dominare”.
(Libro di Cielo 23° Volume - 30 ottobre 1927)