“Figlia mia, tu devi sapere [che] la Volontà Divina e l’umana sono due potenze spirituali: la Divina, immensa, d’una potenza inarrivabile; l’umana, piccola potenza, ma per quanto piccola ha la sua potenza, ed essendo ambedue spirituali, l’una si può riversare nell'altra e formare una sol vita.
Tutta la potenza sta nel volere, ed essendo [la volontà umana] potenza spirituale, tiene spazio di poter mettere dentro della sua volontà il bene che vuole, ed anche il male.
Sicché ciò che vuole la volontà, quello si trova dentro di sé; se vuole la propria stima, la gloria, l’amore ai piaceri, alle ricchezze, si troverà dentro del suo volere la vita della stima propria, della gloria, la vita dei piaceri, delle ricchezze, e se vuole il peccato, anche il peccato formerà la sua vita; molto più se vuole la vita della nostra Volontà nella sua, [che è] voluto, comandato da noi con tanti sospiri, se davvero la vuole avrà il gran bene di possedere la nostra Volontà come vita.
E se ciò non fosse, la santità del vivere nel mio Volere sarebbe una santità difficile e quasi impossibile, ed io non so né insegnare cose difficili né voglio cose impossibili; anzi è mio solito facilitare, per quanto è possibile alla creatura, le cose più ardue ed i sacrifici più duri, e se occorre ci metto del mio per fare che la piccola potenza del suo volere viene sostenuta, aiutata, animata dalla invincibile potenza del mio, e così rendere facile il bene, o la vita del mio Volere, che vuole possedere la creatura.
Ed è tanto il mio amore, che per facilitarla maggiormente le sussurro all'orecchio del cuore: ‘Se vuoi farlo davvero questo bene, lo farò io insieme con te, non ti lascerò sola, metterò a tua disposizione la mia grazia, la mia forza, la mia luce, la mia santità; saremo in due a fare il bene che vuoi possedere’ ”.
(Libro di Cielo 33° Volume - 19 marzo 1935)